ecommerce Cina ChinaC’è chi dice che l’Italia è in vendita ai cinesi. Chi invece sostiene, dati alla mano, che in molti, da Oriente, guardino al Made in Italy come faro del lusso e della qualità. Ecco 5 motivi per cui anche voi oggi dovreste aprire il vostro ecommerce in Cina.

  1. I numeri da capogiro. Nel 2012 il fatturato del gruppo Alibaba, importante colosso dell’ecommerce in Cina, ha toccato i 170 miliardi di dollari. L’ecommerce in Cina passerà da un valore totale al dettaglio del Paese del 3,3% al 7,4% nel 2015 (negli Stati Uniti ci sono voluti dieci anni per realizzare una tale crescita). Entro cinque anni, la maggior parte degli attuali fruitori di ecommerce in Cina spenderà annualmente il doppio di quanto spende oggi. A questi dati si associa una mentalità orientata all’innovazione e al raggiungimento di alti standard, come testimonia la decisione del fondatore dell’ecommerce Alibaba, Jack Ma, di abdicare in favore di un ad più giovane.
  2. Il Made in Italy. Vino, cibo, abbigliamento, scarpe, arte, lusso: questi e altri settori, seppur molto diversi tra loro, trovano oggi mercato in Cina. Nell’immaginario collettivo cinese è data per scontata la tradizionale capacità artigiana, tessile e manifatturiera italiana. Di pari passo va la tendenza dei giovani italiani e delle nostre università a testare con mano la realtà cinese, usufruendo di programmi di scambi e nuove opportunità di lavoro. Secondo Il Corriere della Sera, la conferma del fatto che l’Italia può essere considerata un vero e proprio brand su cui le imprese cinesi investono arriva da Changan Automobile, che ha aperto a Rivoli (Torino) l’European Designing Center: uno spazio dove le automobili vengono ideate, per poi essere prodotte in Cina. Dovrete lavorare nell’ottica di giungere a un buon posizionamento e avvalervi dei migliori professionisti esperti nel settore ecommerce.
  3. Gli strumenti del web. I blogger che fanno tendenza, l’utenza media giovane, i social network che spopolano: sono solo alcune delle più importanti ragioni per cui sfruttare il web porterà a voi e al vostro ecommerce in Cina ottime soddisfazioni. Secondo una ricerca McKinsey&Company, prima dell’acquisto i consumatori in Cina consultano i fashion blog in percentuali più alte rispetto a quanto si faccia, per esempio, in Italia o USA. Secondo Intravino, sito che si occupa del settore wine, in Cina i blogger postano e commentano molto, tanto che c’è chi è arrivato a 500.000 follower in poco tempo. Insomma, via web passano le vostre vendite, ma anche una buona fetta di aumento della brand awareness del vostro marchio a livello internazionale e di strategie marketing per il vostro ecommerce.
  4. Il mobile. Secondo un report di CNNIC (China Internet Network Information Center) il 26,2% degli intervistati ha dichiarato di sfogliare gli articoli in vendita su ecommerce dal proprio smartphone durante l’orario scolastico o il lavoro, mentre il 10,6% ha acquistato durante gli spostamenti o nelle attese durante le file. La Cina conta attualmente 420 milioni di utenti web mobile. Sul blog parliamo di ecommerce e mobile anche in questo post.
  5. Le previsioni sul futuro. Se le quattro motivazioni viste fin qui ancora non vi sembrano abbastanza forti, diamo insieme uno sguardo alle previsioni per il mercato cinese, che sono palesemente rosee se paragonate all’incertezza nella quale versa attualmente il nostro Paese. Secondo il Corriere della Sera, queste previsioni sfiorano i 700 miliardi nel 2020 (dato che ridimensiona completamente il nostro modo di guardare agli altri mercati internazionali, come quello statunitense), con possibili consumatori per il settore del lusso in Cina che salgono a 180 milioni.

Se anche voi state cercando professionisti affidabili per far fiorire il vostro ecommerce in Oriente, contattatemi all’indirizzo email info@lmlcompany.it o visionate le mie esperienze su LinkedIn.

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