Cosa si cela dietro la rinomata etichetta “Made in Italy“? Tanto nel settore dell’abbigliamento, quanto in quello delle calzature, questa definizione contraddistingue quella qualità prettamente italiana per cui siamo famosi anche all’estero: è proprio grazie alla rete che questo settore può valicare i confini della penisola e fare business anche all’estero. E’ questa l’idea chiave dell’e-fashion, un settore in cui la comunicazione e la multicanalità costituiscono un approccio imprescindibile.
Il 2011 è stato un anno complesso per il settore moda, caratterizzato da una forte impennata nella diffusione della comunicazione online: ma qual è l’errore principale che vizia l’uso che le case di moda fanno dei social media? Il problema è che questi strumenti vengono utilizzati quasi esclusivamente come mezzo per fare marketing e raramente come strumento di idea generation o di customer care. Facebook, Twitter e tanti altri strumenti sono stati adottati nel corso del 2011: ma quali sono stati i trend dell’anno e quali le applicazioni migliori?
Il 2011 va etichettato con una semplice eppure efficacissima parola: “Mobile“. Ebbene sì, l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle ha visto una crescita del numero di smartphone e di connessioni da cellulare verso gli e-commerce, e la tendenza sembra destinata ad affermarsi in modo indiscusso nel 2012. Il dato interessante è che il 37% delle persone che si collegano a un e-commece e che fanno shopping con uno smartphone acquistano prodotti d’abbigliamento. Sono sempre più numerose le aziende che si sono lanciate nell’era del “mobile commerce” e che hanno compreso le potenzialità che si celano in quest’ambito. Sempre più le nostre abitudini si trasformano e sempre più le nostre esigenze si plasmano: ne è un esempio il “caso” di Salvatore Ferragamo, nome importantissimo della moda italiana, il cui store visibile da browser e realizzato in Flash, ma raggiungibile da iPad con un’interfaccia completamente diversa in HTML5. Poco prima dell’adozione della soluzione da parte di Ferragamo, un’analisi effettuata sugli ads del NY Times ha mostrato che una parte consistente della clientela interessata all’acquisto vi rinunciava poiché non atterrava su un sito ottimizzato per l’acquisto da iPhone.
Oltre che “era mobile” il 2011 può essere definito “era social” e anche in questo il settore moda non fa eccezione, tutt’altro: se è vero che lo shopping è sempre stato un’esperienza sociale, è evidente che ricostruire le dinamiche di gruppo quali la scelta comune, il confronto e la condivisione all’interno dello shopping online diventa sempre più importante e costituisce il passo decisivo per rendere ancora più assimilabili le esperienze di shopping “offline” e quelle di shopping online.
Volete qualche esempio? Allora non posso non citare Levi’s, il famosissimo brand che si occupa di jeans, che è stato particolarmente all’avanguardia nel settore: Levi’s ha integrato completamente Facebook all’interno del proprio “Levis Friends Store”, rendendo possibili due particolari e utili feature; non solo possiamo vedere quali siano i modelli di jeans che hanno ricevuto più “like”, dunque i più popolari e quelli più alla moda, ma possiamo sapere anche quali tra questi hanno ricevuto il “like” dai nostri amici, per sapere “in anteprima” cosa pensano di un determinato modello. Ancora, altri siti propongono esperienze di “gioco” social, per esempio Shoedazzle aiuta le proprie utenti a scegliere le scarpe attraverso un quiz, o Shopwithyourfriends (nome, tra l’altro, particolarmente significativo) che è un marketplace in cui gli utenti possono collegarsi via facebook e ottenere punti per ogni “azione” social: condividere un prodotto, lasciare un commento, invitare un amico.
Infine, ultimo trend del 2011 che verosimilmente prenderà ancora più piede nel 2012: il geolocal. Questi strumenti sono ormai una consuetudine integrata con gli altri servizi e quasi invisibile (vedi Twitter, che posiziona praticamente tutti i tweet nello spazio, senza chiederlo all’utente). Per trovare tutti i nostri negozi preferiti e i brand più rinomati nelle nostre città.