Amazon ha lanciato Pages, Analytics e Posts: si tratta di tre servizi che permettono alle attività commerciali di avere la propria presenza sul sito di uno dei più grandi negozi online, comunicare con i propri clienti e quantificare i ritorni.

Partiamo dal primo servizio, le Brand pages Amazon, fondamentali per tutte le Aziende che vogliono guadagnare visibilità e brand reputation sul colosso Amazon: ogni attività commerciale potrà avere una pagina con URL personalizzato del tipo Amazon.com/BrandName, esattamente come accade su Facebook e Twitter.

L’importanza delle brand pages è notevole, perché Amazon sfrutterà al massimo questa tipologia di servizio come trampolino di lancio per irrompere nel campo del social commerce, un mercato non ancora florido ma dal potenziale enorme. Certo, un campo molto competitivo quello del social commerce, popolato da player titanici come Google, Facebook, Twitter, Pinterest o il recentissimamente acquisito da Apple The Fancy.

Amazon permetteva già ad alcuni brand come Levi’s e Sony di gestire un proprio Brand Stores all’interno del proprio sito. Le pagine, quindi, a maggior ragione sembrano aver maggiormente come scopo la comunicazione, per quanto strettamente connessa alla distribuzione-vendita, e l’interazione con i consumatori. E, probabilmente, tentano di impedire l’emersione di forti concorrenti nel mercato dell’e-commerce, provenienti dal campo variegato dei social media. L’emersione del social commerce potrebbe, infatti, creare grosse opportunità per servizi come Pinterest, The Fancy, o addirittura Facebook. Amazon tenta di restringere, probabilmente, queste possibilità offrendo ai brand la possibilità di inserire contenuti e di stimolare dinamiche social.

Ma Amazon non cade nel “campanilismo” e nella concorrenza senza esclusioni di colpi: infatti mette a disposizione il secondo servizio, quello dei Post, che permette di postare messaggi di 140 caratteri (quindi simili ai tweet); questi post possono essere automaticamente condivisi anche su Facebook. Inoltre, la forte focalizzazione sull’immagini sembra tentare di replicare il successo di social visivi come Pinterest, legandolo strettamente ad obiettivi di vendita grazie all’“Add to Cart” integrato nelle rappresentazioni dei prodotti delle aziende.

Ma tutto questo non era sufficiente, perché senza gli strumenti d’analisi non è possibile quantificare i risultati e capire se si sta lavorando bene o meno: ecco allora che Amazon lancia anche il terzo servizio, Analytics.

Chi deve, quindi, temere queste mosse inaspettate di Amazon? Più che Google o Facebook, a preoccuparsi deve essere eBay, il primo concorrente di Amazon nel commercio elettronico. L’esperienza che Amazon sta creando per i propri utenti e per i propri clienti, infatti, va nella stessa direzione: anche eBay, infatti, ha avviato da qualche mese a questa parte, una serie di attività che stanno pian piano trasformando il colosso delle vendite all’asta in un social e-commerce, più moderno, più sicuro, più conveniente.


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