Iniziati il 5 gennaio 2013, i saldi invernali in questi primi dieci giorni sono partiti un po’ in “sordina”, come dimostrano i dati raccolti dalle diverse associazioni di categoria e dagli osservatori di mercato. Secondo Codacons, infatti, il 2013 è caratterizzato da una riduzione degli acquisti mediamente del 10% rispetto al primo giorno di saldi dello scorso anno.
“La tendenza dei consumatori è quella di girare per negozi e confrontare prezzi e offerte, alla ricerca di un buon affare – spiega il Codacons – ma regna in tutta Italia massima cautela negli acquisti.”
C’è stata folla e acquisti, soprattutto nei centri storici delle grandi città e nei principali outlet, nonché nei negozi delle griffe e nelle boutique, trainate dai turisti. In difficoltà invece la periferia e le città del Sud.
Ma come se la cavano gli e-commerce e le vendite online?
Secondo un report di Morgan Stanley si può parlare di una vera e propria “disrpution” (distruzione e rimodulazione) del settore vendite, legata all’avvento sempre più deciso dell’e-commerce, di cui si discute tanto da circa un decennio ma che ormai sta realmente guadagnando piede in tutti i settori. Entro il 2016 il 9,3% (contro il 6,5% attuale) delle vendite al dettaglio mondiali avverrà attraverso circuiti elettronici, con un fatturato complessivo superiore ai mille miliardi di dollari l’anno. Come sempre a vincere saranno coloro che riusciranno a sfruttare al massimo le economie di scala e la forza del proprio marchio commerciale.
Basta fare un giro online per capire che i siti e-commerce sono cresciuti in modo molto rapido, proponendo sconti molto vantaggiosi. E’ il caso di Yoox con i saldi fino al 60% su abbigliamento, accessori e tutto ciò che è moda, ma anche di Luisa Via Roma e The Corner con sconti su tutta la collezione uomo, mentre non delude come sempre Amazon, con tutti i generi di prodotto, solo per citare degli esempi. Se da un lato sembra dominare l’abbigliamento, dall’altro è un po’ anche il mondo dell’elettronica a farla da padrone per gli acquisti in rete. Non mancano offerte e promozioni è vero, ma con i saldi i costi si abbassano ancora.
In Italia, ancora, la cifra pro-capite spesa online non è elevata: nel 2011 la cifra è stata nel nostro Paese di soli 70 dollari e nel conto rientrano anche articoli come biglietti di trasporto o per eventi sportivi e musicali che non rappresentano più una “novità” per nessuno.
Meno di noi in Europa si spende online solo in Spagna (45 dollari procapite nel 2011), mentre in Belgio si sono spesi mediamente 239 dollari a testa, in Germania 295 dollari, in Svezia 381 dollari, in Francia 398 dollari e in Danimarca 529 dollari. I più abituati agli acquisti online nel vecchio continente sono gli inglesi: i sudditi di sua maestà britannica hanno speso nel 2011 mediamente 723 dollari in acquisti tramite web, pari a circa il 9% di tutte le vendite al dettaglio effettuate in Gran Bretagna in quell’anno.
Se vuoi capire meglio come il commercio elettronico possa aiutare il tuo business a crescere e raggiungere nuovi obiettivi, non affidarti al caso ma rivolgiti ad un esperto del settore. Contattaci senza impegno per una consulenza e-commerce.