Nel 2019, eMarketer prevede che la spesa pubblicitaria mobile sarà pari a 232,340 milioni di dollari in tutto il mondo. Inoltre, secondo Statista, nel periodo 2018-2021 il traffico globale di dati da mobile dovrebbe aumentare di quasi un terzo.
Al fine di adattarsi all’era mobile, alcune delle grandi aziende hanno creato app ecommerce dedicate.
Però, nel mondo del commercio elettronico, dove le nuove tecnologie e i modi per raggiungere i clienti si evolvono ogni mese, questo non è sufficiente. Le aziende devono adattare costantemente le loro applicazioni per rispondere alle esigenze dei clienti.
Non solo: dovrebbero trattarle come nuovi funnel di vendita e un nuovo modo per migliorare l’esperienza utente e la fidelizzazione con il marchio.
Perché utilizzare le app ecommerce
Secondo TechCrunch, le app ecommerce hanno infatti tassi di partecipazione molto più elevati rispetto ai siti web ottimizzati per i dispositivi mobili e tassi di conversione dal 100% fino al 300% superiori. Questo aumento delle vendite è dovuto alla crescita del volume e anche alla frequenza delle visite. Come indica l’analisi Bain & Co, la navigazione degli utenti di applicazioni mobile è tre volte più veloce rispetto quella degli utenti che usano altri canali. E, sempre rispetto a questi ultimi, chi naviga da app visualizza fino a quattro prodotti in più per sessione.
I motivi sono diversi. Innanzitutto, le applicazioni vengono eseguite e caricate più velocemente. Le persone usano molto i dispositivi mobili e le app ecommerce diventano così uno degli strumenti di navigazione preferito dagli utenti.
Secondo il rapporto App Annie, il tempo dedicato alle applicazioni per lo shopping ha infatti raggiunto nel 2018 18.000 milioni di ore in tutto il mondo. Il merito è anche di strategie di web marketing mirate e finalizzate ad attirare i clienti attraverso messaggi push, e-mail, notifiche, ecc…
Eccoci quindi arrivati a uno dei principali elementi vincenti delle app ecommerce: la possibilità di personalizzazione.
Le modalità sono diverse e vanno dalla proposta di offerte e aggiornamenti personalizzabili, ai programmi di fidelizzazione, fino alla geolocalizzazione e al monitoraggio del coinvolgimento degli utenti. Le applicazioni mobile sono quindi un’ottima area per testare diversi approcci e tattiche di marketing, che alla fine porteranno a tassi di conversione più elevati.
App ecommerce e retargeting
Eppure molti brand sembrano ancora ignorare le potenzialità delle app. Secondo Adjust, che ha analizzato otto miliardi di app in tutto il mondo, le applicazioni vengono rimosse in media 5,8 giorni dopo il loro ultimo utilizzo. Naturalmente, ci sono molte ragioni che lo spiegano, come non avere abbastanza spazio di archiviazione, guasti del sistema, poca esperienza dell’utente o semplicemente dimenticare l’applicazione e non usarla. E questo ci porta al problema del retargeting.
I marchi utilizzano correttamente il retargeting per attirare acquirenti o utenti attivi per restituire e completare l’acquisto nel proprio ecommerce. In pochi anni è diventato uno strumento essenziale per il marketing digital ma, proprio per la scarsa consapevolezza delle potenzialità del mobile, spesso non è utilizzato nelle app ecommerce.
Inoltre i marchi sono ancora piuttosto riluttanti a integrare gli strumenti di retargeting alle applicazioni. Spesso pensano che si tratti di un processo complesso, anche se in realtà non è assolutamente così.
- Il retargeting eseguito all’interno delle app ecommerce segue gli stessi schemi del retargeting web;
- aiuta a mantenere gli utenti interessati e aumenta la probabilità che tornino in futuro;
- favorisce conversioni e vendite con annunci personalizzati e offerte pertinenti al momento giusto;
- migliora l’esperienza dell’utente;
- mostra i prodotti pertinenti
- permette una completa personalizzazione delle campagne.
Tutti motivi validi per richiedere una consulenza ecommerce e iniziare così a investire maggiormente nelle app e non solo nelle piattaforme desktop.