Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 16 settembre 2011 sono entrate in vigore le modifiche apportate dal DL
13 agosto 2011 n.138.

Cosa vuol dire questo?
Significa che l’aliquota ordinaria IVA passa dal 20 al 21%, mentre rimangono invariate le aliquote ridotte del 4 e del 10%.

Quello che il governo ha stabilito e sugellato con il voto di fiducia è dunque questo: in primo luogo l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, contributo di solidarietà del 3% per redditi superiori ai 300 mila euro (e non 500 mila come era stato comunicato inizialmente) fino al pareggio di bilancio, adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014.

Restringendo un po’ il campo, cosa succede, dunque, ai nostri eStore?
Fermo restando che le cessioni di beni mobili si considerano effettuate all’atto della consegna o della spedizione e che le prestazioni di servizi e beni immateriali si considerano effettuate con il pagamento del dovuto, il soggetto iva può avvalersi della fatturazione differita al giorno 15 del mese successivo rispetto a quello di consegna/spedizione dei beni: su tutti quei prodotti che saranno spediti e partiranno dal 17 settembre, sarà applicata l’aliquota ordinaria del 21%.

La Commissione europea si dice in linea con queste operazioni che “confermano la determinazione delle autorità italiane a raggiungere gli obiettivi concordati per la riduzione del deficit e del debito e contribuiscono ad affrontare le profonde e radicate debolezze strutturali dell’economia italiana”.

Per quello che riguarda i clienti, già da sabato e gli acquisti subiranno delle visibili differenze. Non c’è dubbio che gli aumenti avranno forti ripercussioni sulle famiglie e devono portare nelle casse dello Stato tra i 4 e i 5 miliardi all’anno con un impatto sui prezzi dello 0,8%.
Nessun rincaro invece per prodotti come pane, latte, pomodori e giornali, tutti con Iva al 4%. Le aliquote ridotte si applicano esclusivamente a beni e prestazioni di servizi di prima necessità.
Se volete quantificare questo aumento in modo semplice e immediato, vi basti pensare, per esempio, a un prodotto il cui prezzo al lordo dell’Iva è pari a 120 euro (100 euro x 20% di Iva = 120 euro): in questo caso l’aumento sarà pari a un euro. Rispetto al prezzo lordo, l’aumento è pari allo 0,833334% (1/120). Quindi, per determinare il nuovo prezzo di vendita al lordo dell’Iva, partendo da quello precedente, si deve moltiplicare quest’ultimo per 1,00833334.

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