Oggi, qualche pillola sulla moneta virtuale che sta conquistando il web.

Stiamo parlando di Bitcoin, la moneta che non può essere falsificata, che non lascia tracce e che spaventa banche e USA, costituendo per molti una minaccia alla sicurezza dei mercati e per altri un mezzo per raggiungere l’indipendenza di governi e istituti di credito.

Bitcoin è una valuta elettronica creata nel 2009 (Peer-to-Peer Electronic Cash System) da uno studente giapponese, il quale si cela dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

Nasce come strumento di baratto tra gli hacker e il nome si riferisce anche al software open source progettato per implementare il protocollo e la rete peer-to-peer che ne risulta e che consente l’accesso al database distribuito in cui vengono memorizzate le transazioni, effettuate con l’utilizzo di crittografia a chiave pubblica.

La progettazione di Bitcoin prevede il possesso ed il trasferimento anonimo delle monete. I bitcoin possono essere salvati su di un personal computer sotto forma di portafoglio o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. In ogni caso, possono essere trasferiti attraverso Internet a chiunque disponga di un indirizzo bitcoin. Inoltre, la struttura peer-to-peer della rete bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità, governativa o meno, manipolare il valore dei bitcoin o di introdurre inflazione creando nuova moneta.

Attualmente, il valore totale dell’economia Bitcoin, calcolato in aprile 2011, è di circa 7 milioni di dollari e la valuta virtuale sta rapidamente conquistando il web. Tutti possono acquistare monete virtuali e, soprattutto, chiunque può coniarle anonimamente e utilizzarle per compravendite online, basta scaricare il  software open source capace di gestire le transazioni. Il problema è che il procedimento è lungo e richiede una notevole potenza di calcolo.

L’elenco delle imprese che accettano bitcoin è in continua crescita, dai siti di e-commerce alle aste online, come Biddingpond.com. E’ ammessa ad esempio da Amazon e WikiLeaks (che la accetta per le donazioni), ed esistono anche siti dedicati che costituiscono dei veri e propri marketplace, come Forbitcoin.com.

Come abbiamo detto, a differenza delle monete tradizionali, Bitcoin non ha alcuna autorità centrale di emissione, ciò che non permette il controllo del suo valore. Non è inoltre falsificabile e può essere tranquillamente convertita, esistono ad esempio siti di cambio come MtGox. Ciò che la differenzia inoltre dagli altri metodi di pagamento online è che non lascia tracce e se questo aspetto può essere di grande importanza per i paladini della privacy, allo stesso tempo, è un’ottima occasione per i delinquenti, potendo essere utilizzata per scopi speculativi o fraudolenti, come il riciclaggio di denaro sporco.

A tal riguardo, basta pensare che, i Bitcoin sono accettati sul sito sotterraneo Silk Road, una sorta di eBay senza legge, un mercato dedicato alla droga online, con un volume d’affari decisamente elevato.

Concludendo, sebbene Bitcoin sia ancora molto giovane e il software ancora in beta, si tratta senza dubbio di un fenomeno molto interessante, il cui successo dipenderà da una serie di fattori, tra cui senza dubbio il valore riconosciuto alla valuta da parte degli utenti. Molto dipenderà anche dalle posizioni che assumeranno al riguardo i “grandi”. Bitcoin è stata infatti pensata per creare un sistema economico in cui cittadini, banche e governi sono tutti sullo stesso piano e il ruolo delle istituzioni, come abbiamo visto, è completamente azzerato.

La possibilità che bitcoin possa essere utilizzata non solo dai delinquenti, ma anche dai terroristi, terrorizza tutti e, lo scorso maggio, come riportato da Wired, Launch.is ha lanciato l’allarme: “Bitcoin è il più pericoloso progetto che abbiamo mai visto. Si basa su solide base tecnologiche, non può essere fermato a meno di non perseguitarne tutti gli utenti e sposa gli ideali politici dei libertari tecnologici, cioè di coloro che credono nel diritto fondamentale dell’individuo di essere libero, come WikiLeaks, Anonymous, Linux e Wikipedia. Cambierà il mondo a meno che i governi non lo fermino con pesanti sanzioni”.

 

 

 

 

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