Per un e-commerce efficiente, portare il visitatore a mettere un oggetto nel carrello non è sufficiente: la vera sfida consiste nel condurlo alla finalizzazione dell’acquisto senza che alcun elemento lo distragga dal suo intento lo porti a cambiare idea. Come si può ovviare a quegli inconvenienti che spingono l’utente in fase di check out a riporre la carta di credito e abbandonare il carrello?
La risposta alla domanda non è univoca, in quanto esistono diversi tipi di carrello e diverse procedure d’acquisto, che possono variare a seconda del tipo di prodotto, del tipo di settore merceologico (per esempio prodotti di lusso, retail, marketplace etc.) e, soprattutto, la maggior parte delle differenze sono legate alla cultura e alle abitudini di una popolazione.
Esistono, tuttavia, delle linee guida che un sito e-commerce deve rispettare in fase di check-out:
- Semplicità: l’utente che si trova di fronte al carrello ha un’unica esigenza, quella di capire con semplicità e immediatezza se l’operazione che sta per concludere è affidabile, sicura e conveniente; l’originalità e l’estetica non sono in primo piano durante la finalizzazione di un acquisto, quanto piuttosto un’impostazione lineare e quanto più essenziale possibile.
- Velocità di caricamento: pagine che non si caricano, icone molto pesanti che rallentano la pagina e tutte le cause che possono determinare uno switch poco snello tra una pagina dell’ecommerce e l’altra, in particolare negli ultimi passaggi dell’acquisto, sono un fattore molto frequente di ripensamento.
- Acquisti senza registrazione obbligatoria: il cosiddetto check-out anonimo è un elemento molto apprezzato dall’utente in quanto non lo costringe a fornire tutti i suoi dati personali in modo preliminare all’acquisto; sebbene sia importante riuscire a ottenere i dati del cliente, non è necessario creare questa lunga e noiosa trafila proprio prima che termini l’acquisto.
- Sicurezza nei metodi di pagamento: è uno degli elementi più importanti per l’utente è sentirsi rassicurato rispetto all’affidabilità del sito e dei metodi di pagamento, quindi è bene mostrare eventuali cartelli e sigilli di garanzia, o comunque rassicurare l’utente con messaggi relativi alla sicurezza del circuito e alla trasparenza della politica dei resi.
- Spese di spedizione dichiarate da subito: meglio mettere il cliente subito di fronte a tutte le spese che dovrà sostenere ed evitare sorprese dell’ultimo secondo.
- Incentivi: ultimamente si sta diffondendo la consuetudine, in fase di check out, di mostrare al cliente delle soglie superate le quali si sbloccano determinate promozioni o agevolazioni (per esempio, “raggiungi 50 euro di spesa e la spedizione è gratuita”).