PRIVACY, CONSULENZA ECOMMERCE E TELEMARKETING | Intervista a Francesco Pizzetti

22 Mag 2020 | L'Italia che ci piace

Privacy, consulenza ecommerce e telemarketing

Intervista a Francesco Pizzetti – Professore di Diritto Costituzionale e Presidente Autorità Garante della Privacy dal 2005 al 2012


Lodovico Marenco

Buongiorno, siamo oggi qui con il Professor Francesco Pizzetti che è ordinario di Diritto Costituzionale ed è stato Presidente dell’Autorità sulla Privacy dal 2005 al 2012 se non ricordo male.

Francesco Pizzetti
Si.

Lodovico Marenco
Buongiorno Professore e grazie del tempo che ci dedica.

Francesco Pizzetti
Buongiorno a voi.

Lodovico Marenco
Volevo chiederle un paio di cose. Io da 20 anni mi occupo di consulenza ecommerce quindi dal 1999 ad oggi ho visto trasformarci il concetto del dato ed anche del contratto di vendita a distanza e devo dire che per le associazioni del commercio elettronico che frequento e di cui sono socio c’è un grosso lavoro di sensibilizzazione e di formazione a favore della cultura della privacy e dei dati perché in termini economici avere un dato aggiornato, efficiente e funzionale è un risparmio di tempo e denaro per le aziende.
E quindi direi che il mondo dell’e-commerce, salvo le dovute eccezioni che ci sono sempre è un mondo che si è abbastanza uniformato ed è molto maturo rispetto a 20 anni fa.
Quello che invece trovo poco rispettoso è il mondo, diciamo, del telemarketing, di queste continue telefonate che ciascuno di noi riceve più volte al giorno da vari operatori nonostante abbia in tutti i modi firmato, bloccato i numero etc, e quindi direi ci sono delle frange che marciano ancora, usando questo termine “marciare”, sull’equivoco o sulle sacche. Io non so se sono cessione di dati, furti, gente che lavora nei call center e si sposta da un’altra parte e si porta gli elenchi dietro, ma mi sembra un sistema al momento non ancora bloccabile
.

Francesco Pizzetti
Mah, è certamente una realtà che richiede, o richiederebbe, una disponibilità di mezzi da parte delle autorità garanti molto maggiore di quella di cui possono avvalersi oggi perché ciascuna violazione, per poter essere perseguita richiede un lavoro di acquisizione di prove, di analisi, etc, molto impegnativo che consuma molte ore uomo delle autorità con risultati infondo modesti dal punto di vista sanzionatorio, tanto che io, in po’ scherzando, ma molto meno di quanto sembra, spesso ho detto che credo che molti degli imprenditori che utilizzano queste forme di pubblicità e diffusione delle loro attività farebbero volentieri un abbonamento “facciamo un abbonamento che per dieci volte posso violare la normativa etc. Quanto vuoi?. Poi per me va bene uguale” perché se lei pensa, pur avendo io ottenuto un rilevante aumento delle sanzioni, tutt’ora il costo di una campagna pubblicitaria con manifesti 6×12 in una città, che per essere efficace deve prevedere un numero significativo di manifesti, le consente ampiamente di pagare un paio di anni di multe, quindi c’è una sproporzione, Davide e Golia.
La prospettiva su cui io personalmente, tanto più adesso che non ho responsabilità istituzionali, guardo con sempre maggiore speranza è che prima poi ci si renda conto dell’inutilità del ricorso a questo modo di raggiungere il possibile consumatore e credo che ormai sia diffusissima l’abitudine delle persone di interrompere immediatamente la telefonata, dire che non sono interessati, se possibile con garbo per non offendere l’impiegato del call center o se no mettendo semplicemente giù il telefono. Questo è quanto quindi il problema è essenzialmente la sproporzione tra l’autorità ed i mezzi di cui può giovarsi e l’interesse diffuso ad utilizzare queste modalità per i bassi costi che coinvolgono, perché infondo il rischio della sanzione non è elevatissimo e la sanzione stessa, a fronte di altre modalità di pubblicità non è così elevata, malgrado sia elevata perché si può arrivare anche a milioni di sanzione però, insomma, le imprese pensano che non toccherà a loro. Detto questo ovviamente, non mi dica che gli imprenditori hanno capito la protezione dati altrimenti avrebbero anche capito che ricorrere a questi strumenti è barbarico, non è degno di un’impresa moderna che intende operare nel mondo digitale, cosa di un altro contesto e di un’altra epoca

Lodovico Marenco
Parlavo dell’e-Commerce, Professore. Imprenditori che fanno e-commerce

Francesco Pizzetti
Quelli che organizzano i call center, ma tanto loro operano nella misura in cui qualcuno si rivolge a loro per ottenere i servizi che offrono quindi…

Lodovico Marenco
A beh questo si. Come ha detto lei, anzi, lo dico io, ma come ha detto lei, i grandi operatori preferiscono pagare le multe, basta leggere i bilanci ufficiali

Francesco Pizzetti
Si ma poi possono rivolgersi ad un call center, possono farlo in house.. Ripeto, io mi auguro, e per quanto mi riguarda così mi comporto, che le persone raggiunte, ovviamente che se vogliono possono segnalarlo all’autorità garante, che fa sempre un’istruttoria nei limiti in cui può e la si mette in grado di farla perché poi bisogna capire chi è che ti ha chiamato, a che ora, quale campagna pubblicitaria stava facendo, ma comunque l’autorità garante, quando è oggetto di segnalazione, reclamo, ricorso, opera sempre. Però la migliore reazione è quella del cittadino stesso che non accettando questo metodo lo rende inutile, lo vanifica. Dopo di che è sempre chi sceglie questa modalità di raggiungere i consumatori e ne sopporta gli oneri il nostro interlocutore principale, poi se vuole anche il call center che ovviamente in molti casi opera anche lui su incarico dell’impresa, quindi il titolare dell’impresa di call center è responsabile, in modo illegittimo però sarebbe come dire che chi mette un manifesto la colpa è dell’imbianchino o della società di affissione: lo è anche della società di affissione perché molte volte sa benissimo di affiggerlo fuori dagli spazi ma siccome io autorità posso sapere facilmente che la faccia sul manifesto è la sua e che quindi se qualcuno ha affisso un manifesto con la sua faccia in campagna elettorale è perché lei lo ha coinvolto, io la multa la mando a lei. Poi vediamo con il soggetto che ha affisso il manifesto. Quindi insomma questa storia dei call center è indegna, posso dire, assolutamente indegna perché, come dire, è una scelta che fa troppe vittime. Fa vittima il chiamato, fa vittima il ragazzo del call center […] ed in sostanza è una scelta dell’impresa di ricorrere a modalità che sa benissimo essere scorrette e sostanzialmente illegittime per risparmiare denaro. Quindi, da questo punto di vista, pur sapendo che è una scelta che è stata ampiamente praticata negli anni, non può essere segno di un’impresa moderna all’altezza dell’Italia che ci piace.

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