Nel 2016 in trend di crescita dell’e-commerce in Italia è stato del +18% generando circa 20 miliardi di euro. È quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Osservatorio eCommerce B2c promossa da Netcomm e dalla School of Management del Politecnico di Milano. I risultati sono stati presentati nel convegno “eCommerce B2c in Italia: esame di maturità per l’offerta”.

Lo studio ha preso in esame gli utenti italiani che nel corso dell’anno hanno svolto almeno un acquisto online. Il loro numero è cresciuto del 7% rispetto all’anno precedente.
Nello specifico, l’acquisto di servizi (come ad esempio turismo, ticket ecc…) ha generato 10,6 miliardi di euro per un totale di 45 milioni di ordini, quello dei prodotti 9 miliardi di euro con 120 milioni di ordini complessivi. Il settore dei servizi si conferma quindi più redditizio rispetto a quello dei prodotti anche se quest’ultimo ha registrato una crescita quattro volte superiore rispetto a quella dei servizi. L’acquisto di prodotti è aumentato del 32%, quello dei servizi dell’8%.

È un dato che si avvicina al trend dei paesi esteri dove il 70% degli ordini online è generato dalla vendita di prodotti. In realtà, però, l‘Italia è ancora molto lontana dai valori dell’e-commerce straniero. Nel nostro paese il tasso di penetrazione dell’e-commerce sul totale delle vendite sale al 5% ma in paesi come Francia, Germania o Gran Bretagna il valore è dalle 2 alle 4 volte superiore. Anche il numero di web shopper è inferiore.
In Inghilterra sono circa 48 milioni (l’85% degli utenti online), in Germania 55 milioni (81%) e in Francia 41 milioni (76%) mentre in Italia sono 19 milioni, circa il 60% degli utenti complessivi.Le motivazioni sono diverse. Tra queste ci sono la lentezza con cui le aziende italiane si stanno adeguando alla digitalizzazione e la diffidenza che gli italiani nutrono ancora verso gli e-commerce.

La ricerca ha invece confermato la tendenza, condivisibile a livello mondiale, della crescita degli acquisti da dispositivi mobile che negli ultimi 3 anni sono triplicati. Nel 2016 gli acquisti da smartphone e tablet hanno raggiunto quota 3,3 miliardi, dove il 63% è stato generato dai prodotti e il 37% dai servizi.

Per quanto riguarda i settori, quello trainante negli  acquisti online rimane il turismo che segna un +10%. Questo comparto genera 8561 milioni di euro ed equivale al 44% della domanda online. Seguono poi l’elettronica di consumo e l’informatica con 2932 euro e 15% della domanda.
Rimanendo nell’ambito dei prodotti, la classica dei settori trainanti dell’e-commerce vede al terzo posto l’abbigliamento con 1898 milioni (10% del totale) di vendite e un incremento del 27% rispetto al 2015.
Cresce anche l’editoria, al quarto posto, con 687 milioni di euro e un valore complessivo del 16%.

Il settore che segna però la crescita maggiore è quello dell’home living e arredamento: nel 2016 ha registrato un +48% generando 652 milioni di euro.Ci sono poi altri settori emergenti, come il cibo, il beauty o i giocattoli, che crescono con percentuali comprese tra il 30 e il 50%.

Cresce anche l’Export, ovvero le vendite da e-commerce italiani a clienti stranieri: +17% rispetto al 2015 per un totale di 3,4 miliardi di vendite.In questo caso i comparti trainanti sono il turismo e l’abbigliamento. Soprattutto per quest’ultimo, il 42% degli ordini provengono da paesi stranieri. Merito della fama del Made in Italy, della notorietà di alcuni fashion brand e anche della scarsa offerta di capi italiani presso gli store tradizionali esteri.

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