Moda-EcommerceModa e eCommerce, un connubio ormai consolidato che nel 2014 ha fatto registrare una crescita a cifra doppia, è anche uno dei comparti più innovativi che costituiscono terreno fertile per la nascita di numerose startup. La recentissima fusione tra Yoox e Net A Porter è solo uno dei casi virtuosi dell’imprenditoria italiana, che mostra come il settore della moda sia uno dei più performanti.

La fusione tra la bolognese Yoox nata nel 2000 e Net A Porter darà vita ad un polo mondiale dell’e-commerce nel settore del lusso, con un giro d’affari da oltre 1,3 miliardi di euro. Anche se in termini di vendite gruppi come Zalando e Asos, oltre ad Amazon, presentano numeri superiori a quelli di Yoox e Net A Porter, il nuovo gruppo – che sarà guidato dal fondatore di Yoox, Federico Marchetti – può vantare una spiccata specializzazione per area di business e un’ampia copertura geografica del mercato.

La fusione tra i due colossi rappresenta realmente un perfetto connubio tra un settore in cui il nostro Paese è da sempre eccellente, ovvero la moda Made in Italy e il settore dell’innovazione digitale: Yoox infatti, nata nel 2000, rappresenta realmente un esempio nostrano di una applicazione vincente del digitale e dell’innovazione nel settore fashion.

Un caso che dovrebbe essere preso come spunto di riflessione per tanti imprenditori del settore, troppo spesso orientati più verso una veloce “exit“, cioè verso la vendita a qualche grande gruppo o multinazionale straniera.
L’approccio auspicabile nel nostro Paese è quello volto a creare una rinnovata generazione di imprenditori in grado di dominare il comparto moda attraverso il digitale, soprattutto in considerazione del fatto che l’abbigliamento online è uno dei settori in maggiore crescita: nel totale retail, l’abbigliamento è passato dal 2,9% nel 2013 a quasi il 4% (+25%) nel 2014 con un +25% anche delle vendite, pari a un incremento di circa 350 milioni di euro secondo i dati dell’Osservatorio B2c Netcomm/ Politecnico di Milano.

L’abbigliamento è, inoltre, il comparto con la più alta penetrazione di vendite via smartphone, con circa il 13% delle transazioni, pari a 220 milioni di euro nel 2014. Sono in particolare le donne di età compresa tra il 25 e i 49 anni a utilizzare il mobile per effettuare acquisti nell’ambito del fashion ed è proprio a loro che è stata dedicata un’indagine condotta da uno dei più importanti player del settore, Showroomprive. I profili delineati dall’analisi parlano della ‘Donna Digitale’ e della ‘Mamma Digitale’ italiana, una donna che cerca l’equilibrio tra vita personale, familiare e professionale e ricorre a internet per provare a riuscirci.

Gli acquisti online si adattano proprio a queste esigenze:

  • il 33,1% delle donne (il 31% delle madri) è sempre connessa a internet via smartphone e lo consulta ogni volta che riceve una notifica;
  • il 23,5% usa i device per fare acquisti da qualsiasi luogo e risparmiare tempo (lo fa il 19% delle madri)
  • il 64,2% delle donne (il 55% delle madri) usa il proprio smartphone persino mentre è in bagno e il 39,2% (il 47% delle madri) usa invece il tablet
  • il 20,7% ha già comprato online dal bagno (il 22% delle madri);
  • il 39,5% delle italiane (il 34% delle madri) afferma di usare lo smartphone e il tablet mentre guarda la televisione.

Oltre alle donne, altra forza trainante del settore sono le startup, ben mille quelle finanziate, tra cui cinquantaquattro italiane. Le startup si dividono in due tipologie, i ‘merchant’, ossia operatori che vendono online prodotti o servizi, e i ‘service provider’, aziende che offrono ai merchant soluzioni di supporto all’attività di e-commerce. Tra merchant e service provider. Le startup del segmento merchant (circa 2/3 del campione) sono maggiormente concentrate nei settori abbigliamento (30%), arredamento e design (10%), food&wine (8%) e turismo e trasporti (7%). Tra le startup dell’e-commerce di abbigliamento, ci sono filoni innovativi come il noleggio di vestiti e accessori da cerimonia (come Rent the runway) o di abbigliamento sportivo (come Get Outfitted) e l’esperienza di acquisto supportata e guidata da un personal shopper (come Cloakroom.nl). Tra le startup service provider, l’abbigliamento è protagonista nei servizi pre-vendita, in cui opera il 54% dei service provider analizzati. I servizi tipicamente offerti mirano a migliorare il conversion rate (Ometria) e la customer journey (Clutch e Ensighten).

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