Fashion-Online-2013Il settore moda non è più appannaggio esclusivo di creativi e stilisti: negli ultimi anni il settore del fashion ha subito un repentino e drastico cambiamento che ha portato alla nascita di nuove realtà nelle quali la creatività va di pari passo con l’approccio manageriale. Il digitale ha rimescolato le carte in tavola e stravolto le caratteristiche del settore.

Il mercato globale, sempre più competitivo, vede lo scontrarsi di grandi brand che producono prodotti similari, sia per quanto riguarda il vestiario, gli accessori, gli oggetti per la casa etc. La clientela, di contro, si è fatta sempre più segmentata in base a diversi parametri, quali l’età anagrafica, la professione e il luogo di nascita.

A cambiare è anche la distribuzione, poiché oggigiorno per i consumatori c’è la duplice possibilità di acquistare in un negozio fisico o in uno store online. A conti fatti, essere un’azienda di moda oggi significa monitorare e gestire contemporaneamente più canali, in particolare impostare una comunicazione efficace e versatile, che ben si sposi con la filosofia “cogli l’attimo” tipica del web.

Nascono così nuove figure professionali sempre più profilate che circondano il creativo o lo stilista e creano un team attorno a lui. La più innovativa e giovane delle professioni nell’ambito della comunicazione aziendale è quella del community manager o social media manager: «Mentre negli anni scorsi – spiega Francesca Romana Rinaldi, docente della Sda Bocconi di Milano e autrice insieme al collega Salvo Testa di “L’impresa moda responsabile. Integrare etica ed estetica nella filiera”, – la comunicazione veniva spesso appaltata ad agenzie esterne all’azienda, oggi sempre più questo settore è seguito all’interno: solo chi ha un forte spirito aziendale può riuscire bene in questo campo».

Il compito del community manager è di occuparsi della presenza online dell’azienda di moda sui social network. «Per ricoprire questo ruolo i più giovani, i nativi digitali, sono facilitati. La formazione ideale è una laurea in comunicazione o marketing», continua la docente.

Nell’area della distribuzione, invece, la principale novità è costituita dal profilo di chi gestisce l’e-commerce, cioè le vendite su Internet. «Questo professionista deve avere le caratteristiche di un retail manager, colui che si occupa della gestione dei punti vendita, oltre a conoscenze specifiche del mondo online”.

Nell’area della gestione del prodotto, la nuova figura chiave è quella del merchandising manager, colui che supervisiona le attività di vendita di un marchio, negli store e online. «Non è una figura nuovissima ma ancora poche aziende ce l’hanno – racconta Rinaldi – edd è un profilo, invece, fondamentale per far sì che un’azienda non sia solo creativa, ma abbia anche una strategia. Il merchandising manager ha, infatti, la responsabilità di massimizzare le vendite, analizza i trend, quello che fanno i concorrenti e che cosa acquistano i consumatori ed elabora previsioni per il futuro». Chi occupa questa posizione deve avere alle spalle studi di business e management e una specializzazione nella moda.

Ma non sono da meno le figure più “tradizionali” di questo settore, come il brand manager, a capo della piramide, i designer, il direttore della produzione, il direttore commerciale o i buyer (i responsabili degli acquisti nei negozi).

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