Ecommerce-in-CinaIl 2014 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui i colossi dell’e-commerce sono sbarcati in Borsa: a partire dalle piattaforme cinesi Alibaba e JD.com, senza dimenticare la tedesca Zalando.

Secondo le rilevazioni di Ecommerce Europe, l’Europa è il continente più attivo con un fatturato che a fine 2012 ha raggiunto i 305 miliardi di euro (contro i 280 degli Usa ed i 216 della zona Asia e Pacifico). La spinta è arrivata soprattutto dai paesi dell’Est Europa ma anche in Italia il settore è vivace: il 2013, secondo le previsioni dell’Osservatorio eCommerce B2C realizzato da Netcomm con la School of Management del Politecnico di Milano, dovrebbe essersi concluso con un fatturato da 11,2 miliardi di euro (+17% in un anno).

Eppure il mercato di e-commerce più grande del mondo è la Cina. Secondo alcune recenti analisi, nel biennio 2014-2015, il volume di affari sfiorerà i 365 miliardi di dollari (i dati sono stati forniti dalla società McKinsey). Il vero asso nella manica della Cina è Alibaba: lanciato nel 1999 da Jack Ma, con gli anni ha sviluppato anche servizi aggiuntivi come portali e cloud. Così ha conquistato 700 milioni di utenti e controlla ora circa l’80% del mercato cinese. Di dimensioni minori, ma con un altrettanto interessante tasso di crescita è il rivale JD.com (fondato nel 1998 da Richard Liu Qindong e per lungo tempo conosciuto come 360buy) che si sta muovendo per recuperare spazio e attenzione. La piattaforma è più piccola: 35,8 milioni di utenti attivi, un fatturato che nei primi 9 mesi del 2013 è arrivato a 8 miliardi di dollari e una valutazione che sfiora i 130 miliardi.

Se la sfida tra Alibaba e JD.com è solo all’inizio e promette numerosi colpi di scena, in Europa è la tedesca Zalando ad attirare l’attenzione degli investitori. I numeri della piattaforma, che si occupa di vendite di abbigliamento e scarpe, sono più contenuti: gli utenti attivi sono 13 milioni, il fatturato 2012 ha raggiunto i 1,5 miliardi di euro (mentre nei primi sei mesi del 2013 ha raggiunto quota 809 milioni). La valutazione, invece, potrebbe arrivare fino a 5 miliardi di dollari.

Ma la sostanziale differenza tra i tre colossi, è che Zalando non è nata prima della bolla internet: è stata lanciata recentemente e conta circa sei anni di vita. Ma il dato straordinario è che proprio in così poco tempo ha raggiunto buoni risultati puntando su un catalogo di prodotti sempre più ampio e sull’espansione internazionale (ad oggi è presente in 14 Paesi).

Davanti a concorrenti così agguerriti Amazon tentenna. La società di Jeff Bezos, nata nel 1994 ed in Borsa dal 1997, ha numeri ridotti rispetto ai colossi cinesi ma prova a rilanciare studiando prodotti in grado di aprire potenziali nuovi mercati. A partire dalla consegna: qualche mese fa si è parlato dell’utilizzo di droni, poche settimane fa invece è comparso il concetto di “consegna preventiva”.

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