Si chiama dynamic pricing ed è una tecnica utilizzata soprattutto negli e-commerce europei. Consiste di fatto nel modificare i prezzi di vendita dei prodotti in base alle abitudini degli utenti. Secondo una indagine di Idealo il costo di un servizio o articolo acquistato online presso lo stesso e-commerce può variare anche del 18%.
Esistono infatti algoritmi in grado di fare abbassare o alzare i prezzi sula base della cronologia di ricerca, i cookies e le abitudini online.
La ricerca di Idealo, utile in fase di consulenza ecommerce, ha preso in considerazione 12 tipologie di prodotti molto diverse tra loro: borse e valigie, seggiolini per auto, occhiali da sole, tende da campeggio, console e videogiochi, barbecue, fitness tracker e tosaerba, solo per citarne alcuni. Dai risultati è emerso che in 11 casi su 12 lunedì i prezzi dei prodotti erano inferiori rispetto a domenica.
In generale, quindi, comprare nel weekend è più costoso perché sono i giorni in cui si fanno maggiori acquisti online. Di solito i consumatori tendono a reperire informazioni sul prodotto che desiderano in settimana, per poi finalizzare l’acquisto nel fine settimana, soprattutto domenica. Per la precisione, in Italia i giorni in cui i prezzi hanno oscillazioni maggiori sono il giovedì e il sabato.
In realtà le variazioni di prezzo sono più consistenti all’estero, soprattutto in Gran Bretagna e Germania. Nel nostro paese il dynamic pricing è ancora agli arbori e le differenze di prezzo che si registrano sono minime, con rincari di circa il 2%.
In generale, però, i prezzi dei prodotti cambiano anche in base ad altre variabili. Una di queste è ad esempio l’orario della giornata: al mattino la merce online costa meno rispetto alla sera. Non solo: su determinate tipologie di acquisti, i prezzi cambiano anche in base alle previsioni meteo o la stagionalità. E poi ovviamente, sulla base del rapporto domanda/offerta, i prezzi variano anche in base alle richieste.
Gli algoritmi sono comunque in grado di captare tutti questi elementi e modificare i prezzi di conseguenza e in futuro questa tendenza sarà sempre più marcata.
Il dynamic princing è infatti un tool in evoluzione ed è probabile che venga sempre più utilizzato, anche nel nostro paese.
Per ridurre eventuali oscillazioni di prezzo ci sono comunque alcuni accorgimenti che si possono adottare. Lo scopo è quello di eliminare il più possibile le tracce online, nelle navigazioni sui siti e nei social network. È consigliabile quindi non dare il consenso all’uso dei cookies, cancellare la cronologia di navigazione e navigare in forma anonima.
E-commerce: comprare in settimana conviene
Secondo un’indagine di Idealo i prezzi degli e-commerce variano in base a vari fattori tra cui i giorni della settimana
Una ricerca di Idealo ha rilevato che i prezzi dei prodotti venduti dagli e-commerce variano anche in base ai giorni della settimana e alle ore in cui sono effettuati.
Si chiama dynamic pricing ed è una tecnica utilizzata soprattutto negli e-commerce europei. Consiste di fatto nel modificare i prezzi di vendita dei prodotti in base alle abitudini degli utenti. Secondo una indagine di Idealo il costo di un servizio o articolo acquistato online presso lo stesso e-commerce può variare anche del 18%.
Esistono infatti algoritmi in grado di fare abbassare o alzare i prezzi sula base della cronologia di ricerca, i cookies e le abitudini online.
La ricerca di Idealo ha preso in considerazione 12 tipologie di prodotti molto diverse tra loro: borse e valigie, seggiolini per auto, occhiali da sole, tende da campeggio, console e videogiochi, barbecue, fitness tracker e tosaerba, solo per citarne alcuni. Dai risultati è emerso che in 11 casi su 12 lunedì i prezzi dei prodotti erano inferiori rispetto a domenica.
In generale, quindi, comprare nel weekend è più costoso perché sono i giorni in cui si fanno maggiori acquisti online. Di solito i consumatori tendono a reperire informazioni sul prodotto che desiderano in settimana, per poi finalizzare l’acquisto nel fine settimana, soprattutto domenica. Per la precisione, in Italia i giorni in cui i prezzi hanno oscillazioni maggiori sono il giovedì e il sabato.
In realtà le variazioni di prezzo sono più consistenti all’estero, soprattutto in Gran Bretagna e Germania. Nel nostro paese il dynamic pricing è ancora agli arbori e le differenze di prezzo che si registrano sono minime, con rincari di circa il 2%.
In generale, però, i prezzi dei prodotti cambiano anche in base ad altre variabili. Una di queste è ad esempio l’orario della giornata: al mattino la merce online costa meno rispetto alla sera. Non solo: su determinate tipologie di acquisti, i prezzi cambiano anche in base alle previsioni meteo o la stagionalità. E poi ovviamente, sulla base del rapporto domanda/offerta, i prezzi variano anche in base alle richieste.
Gli argoritmi sono comunque in grado di captare tutti questi elementi e modificare i prezzi di conseguenza e in futuro questa tendenza sarà sempre più marcata.
Il dynamic princing è infatti un tool in evoluzione ed è probabile che venga sempre più utilizzato, anche nel nostro paese.
Per ridurre eventuali oscillazioni di prezzo ci sono comunque alcuni accorgimenti che si possono adottare. Lo scopo è quello di eliminare il più possibile le tracce online, nelle navigazioni sui siti e nei social network. È consigliabile quindi non dare il consenso all’uso dei cookies, cancellare la cronologia di navigazione e navigare in forma anonima.