I dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio fatturazione elettronica & ecommerce B2B della School of Management del Politecnico di Milano delineano ancora una volta una situazione positiva per l’ecommerce italiano. Il settore si mantiene in crescita e le previsioni confermano questa tendenza anche per il futuro.

Nel 2016, anno a cui si riferiscono i numeri dell’Osservatorio, il valore delle transazioni digitali tra le aziende italiane ha raggiunto i 310 miliardi di euro.
Di questi, però, solo il 14% si riferisce a scambi commerciali B2B, per un totale di 2.200 miliardi di euro.

Andando ancora più nello specifico, il 50% di questi volumi è generato dallo scambio commerciale tra produttori e rivenditori. Segue quello tra produttori e fornitori (30%) mentre il 20% è rappresentato da produttori e grossisti o grossisti e rivenditori.

In generale, rispetto all’anno precedente la crescita è stata del 20%. Un aumento considerevole, in linea con le tendenze del settore. Basti pensare che il valore attuale è il doppio di quello del quinquennio 2011-2016. Oggi più di un quarto delle PMI e oltre il 50% delle grandi imprese utilizza infatti strumenti ecommerce B2B.

Per soluzioni ecommerce B2B intendiamo vari tipi di processo e in particolare eSupply Chain Execution (attività logistiche commerciali, contabili, amministrative), eProcurement (ricerca, certificazioni, negoziazioni…),  eSupply Chain Collaboration (sviluppo di nuove collaborazioni, prodotti…). Parliamo di numeri elevati se consideriamo che il sistema economico italiano, tra grandi imprese, PMI e micro-imprese comprende circa 5 milioni di aziende.

È quindi positivo il fatto che siano in aumento anche gli scambi elettronici di dati. Nel 2016 sono stati inoltrati circa 150 milioni di documenti, il 36% in più rispetto al 2015.
Come osserva Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio, “introdurre gli strumenti digitali in maniera capillare aumenterebbe la competitività delle imprese sia in termini di efficienza, con notevoli risparmi di tempo e denaro, che di efficacia, ossia trasparenza, velocità di esecuzione e accesso a un ventaglio più ampio di fornitori e clienti”.

Insomma, la digitalizzazione e il sempre maggiore impiego di tecnologie digitali nel settore B2B è determinante non solo per le potenzialità legate all’ecommerce ma anche per la capacità di snellire le compravendite commerciali.
La riduzione dei tempi si tramuta così in una riduzione di risorse spese e di conseguenza in un aumento dell’efficienza. Il tutto a vantaggio dell’impresa stessa ma anche del consumatore finale.

 

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