Cresce l’interesse di Cina, Russia e Brasile nei confronti del vino italiano, per cui il nostro Paese è famoso in tutto il mondo; ma quali sono gli strumenti più adatti a favorire l’esportazione? Come possono web e e-commerce agevolare l’export?
Alcune indicazioni in merito provengono dall’analisi di Wine Monitor 2013, l’osservatorio di Nomisma sul mercato del vino. L’Osservatorio è stato lanciato il 3 aprile a Bologna nell’ambito del convegno “Quale futuro per il vino italiano?” al quale hanno preso parte esperti del settore, istituzioni nonché le principali imprese vinicole italiane. Dall’analisi emerge il cambiamento del mercato del vino: da un lato continuano a calare i consumi a livello nazionale, ma crescono le vendite all’estero, in particolare quelle online. Dal rapporto emerge che la metà del vino prodotto in Italia viene ormai venduta all’estero con un aumento delle esportazioni nei paesi extra-Ue. L’Italia è ancora leader negli Stati Uniti e in Germania, ma trova alcune difficoltà nei paesi emergenti dove cresce l’interesse per il vino.
Le imprese italiane che vogliono stare al passo con i tempi hanno bisogno sempre più di strumenti utili alla comprensione delle dinamiche in atto nei diversi contesti di consumo; si tratta di tendenze consolidate che ormai hanno sostanzialmente diviso a metà il mercato del vino prodotto in Italia. Il 2012 ha infatti consegnato alla storia un ulteriore record dell’export, con il raggiungimento dei 4,66 miliardi di euro di vini venduti oltre confine (+6,6% rispetto al 2011) per un quantitativo pari a 21 milioni di ettolitri, in calo di quasi il 9% rispetto all’anno precedente ma che se comparati alla produzione media dell’ultimo biennio indicano sostanzialmente come ormai metà del vino prodotto in Italia venga consumato all’estero.
Sono ormai un lontano ricordo gli anni in cui gli italiani – eravamo nel 1995 – si bevevano 35 milioni di ettolitri di vino, più del 60% dell’intera produzione nazionale. Anche i paesi di destinazione segnalano un’ulteriore bipartizione: sempre nel 1995, l’Unione Europea pesava per il 70% sul valore delle nostre esportazioni vinicole. Oggi, dopo diciassette anni tale ruolo si è ridimensionato al 52%. Insomma, il futuro del vino italiano sembra essere legato a mercati geograficamente sempre più distanti.
La Cina è il mercato più interessante, il terzo al mondo e in forte crescita. Però le difficoltà che incontra l’export di vino italiano sono dovute alla distanza storica e culturale che ne fa un prodotto ricercato dalla nicchia di nuovi ricchi che vogliono imitare l’Occidente, ma è ancora distante dalle abitudini alimentari della classe media. In Russia invece il vino nostrano è molto conosciuto e consumato soprattutto da un segmento medio-alto, cosmopolita, che vive nelle grandi città come Mosca e San Pietroburgo, viaggia spesso in Italia e proprio per questo suo legame conosce bene le etichette. In Brasile, terra di birra e cachaça, il vino è invece acquistato dalle classi più abbienti, dalla nuova classe media e dalle famiglie degli immigrati provenienti dall’Italia.
Su questa innovativa strada si pone, quest’anno, Vinitaly, una delle più importanti fiere enologiche del nostro Paese, che si terrà a Verona dal 7 al 10 aprile; Vinitaly sarà il banco di prova per sperimentare nuove possibilità legate alla vendita online di vino in tutto il mondo. “Per rafforzare ulteriormente il rapporto con l’estero – afferma Mantovani, direttore di Verona Fiere – nasce VinitalyWineClub, innovativa piattaforma di promozione e vendita online che ha l’obiettivo di offrire ai produttori la possibilità di raggiungere nuovi consumatori, dando loro l’opportunità di scoprire nuovi vini provenienti da ogni angolo della Penisola. Il 6 aprile presenteremo in anteprima il progetto completo nell’ambito di OperaWine e dal 7 aprile sarà attivo anche l’ecommerce”.
Sono un piccolo distributore di vini, Champagne e birre e da poco ho messo on line il mio sito per l’e-commerce; attualmente vendo sul mercato HO.RE.CA di Roma e provincia, presentandomi personalmente e con i miei collaboratori, direttamente dai clienti. Ma sappiamo che il vero business è all’estero e nei mercati che voi ci presentate. Sarei quindi interessato all’iniziativa del Vinitaly wine club e vorrei saper come potermi ” agganciare ” a questa iniziativa. Distinti saluti
Alquanto interessante in ogni modo per entrare in materia su export e internazionalizzazione, propongo questo sito: http://www.goglobalservice.com/IT/servizi/vendere-nei-mercati-esteri.html
Grazie, Luca, per la tua segnalazione e per il tuo interessamento,
saluti