Facebook Deals esce di scena dopo soli quattro mesi dalla sua nascita, senza arrivare mai in Europa.
Il servizio, che offriva ai negozi la possibilità di proporre sul noto social network sconti e offerte speciali agli utenti basate sui coupon, rifacendosi all’esempio di Groupon e Living Social, chiuderà i battenti nelle prossime settimane.
Inaugurato lo scorso aprile e disponibile in cinque città degli USA, Facebook Deals non ha dato i risultati sperati e sono ignote le cause esatte relative al suo fallimento:
“Dopo aver sperimentato Deals per quattro mesi, abbiamo deciso di interrompere il servizio nelle prossime settimane“, ha sottolineato un portavoce di Facebook.
“Continuiamo a credere che l’approccio sociale ai business locali abbia enormi potenzialità”, dichiara Facebook in una nota. “Abbiamo imparato molto da questa sperimentazione e continueremo a cercare il sistema migliore per offrire un buon servizio agli imprenditori locali“.
E’ possibile che Facebook, come hanno fatto notare gli analisti nei primi commenti, si sia trovato a fronteggiare un mercato estremamente concorrenziale e che di conseguenza abbia raggiunto guadagni molto limitati. Sembra che comunque le varie promozioni legate ai singoli checkin sociali rimarranno in piedi, mentre il social si orienterà sicuramente verso affari e ambiti più remunerativi. Le teorie iniziano a spopolare e noi staremo a guardare per vedere cosa succederà e per verificare, come si sta già ipotizzando, un ritorno di Facebook nel settore, magari attraverso un ingresso secondario.
Ne esce invece vincente Groupon, che tira un sospiro di sollievo dopo l’uscita di scena di uno dei più temuti competitor. Allo stesso tempo, il caso Deals mette in luce le difficoltà e le insidie che presenta il mercato online dedicato agli acquisti di gruppo. L’immaterialità del servizio, che può essere fornito da una pluralità di soggetti senza differenze sostanziali, e la conseguente assenza di barriere all’ingresso rendono infatti il mercato in questione estremamente concorrenziale, producendo in tal modo margini di guadagno troppo esigui.
Groupon, nel frattempo, è in attesa del via libera per il suo esordio in Borsa; la compagnia però, pur avendo incassato più di 600 milioni di dollari nel primo trimestre del 2011, continua a registrare un “rosso” di oltre 100 milioni di dollari.