Il 3 dicembre è entrato in vigore il nuovo regolamento proposto dalla Commissione europea nel maggio 2016 per dichiarare definitivamente la fine del geoblocking. Con le nuove direttive, gli europei non potranno più essere bloccati su un sito web semplicemente perché loro o la loro carta di credito provengono da un paese diverso da quello del sito in stanno effettuando l’acquisto. A una sola condizione: devono essere comunque cittadini dell’Unione Europea.

Nel 2015, il 63% dei siti Web non consentiva l’acquisto di parti interessate in un altro paese dell’UE, con la conseguenza che circa due terzi dei consumatori che desideravano acquistare online all’estero non potevano farlo. Ora tutto questo non sarà più possibile. Con la fine del geoblocking l’ecommerce europeo sarà finalmente privo di barriere, facilitando così le compravendite online.

La fine del blocco geografico si inserisce in un processo più ampio che si aggiunge, ad esempio, all’abolizione delle tariffe di roaming e all’applicazione di nuove norme sulla protezione dei dati.

Le nuove regole consentiranno ai consumatori di avere maggiori possibilità di scegliere i prodotti a prezzi competitivi e, quindi, migliori condizioni. Allo stesso tempo, le aziende contribuiranno all’espansione della loro base clienti oltre i confini e godranno di una riduzione dei costi amministrativi e di transazione. Il regolamento fa parte di un più ampio sforzo dell’UE per promuovere il commercio elettronico nel mercato unico, che comprende misure per:

  • proteggere meglio i consumatori online
  • garantire servizi commerciali transfrontalieri più convenienti
  • semplificare le norme IVA per facilitare i sistemi di pagamento online e l’acquisto e la vendita di beni online

Prossime tappe dopo la fine del geoblocking

Gli Stati membri sono responsabili dell’applicazione del regolamento e devono creare le strutture necessarie affinché inizi a essere applicato senza problemi. Nello specifico, gli Stati membri dovranno designare organismi ai quali sarà affidato il rispetto della norma e degli organismi che dovrebbero fornire assistenza pratica ai consumatori. Inoltre dovranno stabilire misure efficaci, proporzionate e dissuasive che si applicheranno in caso di violazione del regolamento.

La Commissione effettuerà una prima revisione del regolamento sulla fine del geoblocking al massimo entro il marzo 2020.
Questa valutazione mirerà a studiare se il principio di non discriminazione nell’accesso a beni e servizi possa essere esteso ai servizi non audiovisivi forniti elettronicamente. Si intendono quindi tutti quei contenuti protetti dal diritto d’autore, come libri elettronici, musica , giochi o programmi per computer. Inoltre, la Commissione analizzerà attentamente se ci sono altri settori, come i quelli dei servizi di trasporto e audiovisivi, dove c’è ancora qualche limitazione ingiustificata in base alla nazionalità, luogo di residenza o il luogo di stabilimento da eliminare.

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