Google-SerpSiete andati su Google, avete inserito la vostra parola chiave e vi siete trovati davanti la consueta lista di link, posizionati l’uno dopo l’altro. Bene, da fine agosto vi sarete di certo accorti della novità: la SERP di Google si è “accorciata”, non più dieci risultati per pagina, bensì 7. Come mai questa riduzione di 3/10 nei risultati? I motivi sono svariati.

Iniziamo col notare che a questo restringimento della SERP fa da contrappeso un grande spazio dedicato al primo risultato della ricerca, che mostra un articolato sitelink. Se proviamo a fare un esempio, per esempio cerchiamo Repubblica sul motore di ricerca, possiamo vedere i sette risultati della SERP per la query “Repubblica”, in cui il primo risultato rimanda al giornale con ben sei sitelink, che rimandano a sezioni interne del sito.

Search Engine Land ha pubblicato una dichiarazione di Google circa questo taglio dei 3/10 di alcune SERP: “Stiamo sperimentando la variazione del numero dei risultati per pagina, come facciamo periodicamente. Nel complesso il nostro obiettivo è quello di fornire i risultati più rilevanti, per una data query, il più rapidamente possibile, sia che si tratti di una grande varietà di fonti, sia che la navigazione sia più profonda all’interno di una singola fonte. C’è sempre spazio per migliorare, quindi abbiamo intenzione di continuare a lavorare sul come ottenere il giusto mix”.

Un’affermazione densa di considerazioni, in particolare relative alla “velocità” di risposta di Google alle query inserite dagli utenti. Più volte si è parlato dell’importanza che Google attribuisce a questa caratteristica: come disse Hölzle, uno dei primissimi dipendenti di Big G e uno di quelli più coinvolti nello sviluppo dell’infrastruttura del colosso di Mountain View, “Fast is better than slow”. uno dei primi mantra di Google, insieme a “Speed isn’t just a feature, it’s THE feature”.

Un ritardo – anche di pochi secondi – nella risposta alle richieste degli utenti può portare a situazioni assolutamente non favorevoli: per esempio, secondo alcuni studi, un ritardo anche brevissimo nella risposta a una query, fa calare moltissimo il volume delle ricerche; così come è dimostrato che quattro utenti su cinque abbandonano la visione di un video, se questo si blocca durante il caricamento.

In altre parole, con l’aumento della velocità aumenta l’engagement dell’utente, e con l’aumento dell’engagement aumentano click e conversioni: pensa che di recente Google ha ottimizzato addirittura i font per aumentare le sue performance.

Del resto, se è vero che i primi 7 risultati prendono oltre il 90% dei click e i primi 3-4 (il cosiddetto Golden Triangle) oltre il 70%, una SERP più “striminzita” non arrecherà nessun danno all’utente. Chissà a quali risultati porteranno queste sperimentazioni!

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