La compagnia di Mountain View lancia un nuovo interessante servizio, entrando dalla porta principale dell’e-tourism: un motore di ricerca per i voli, che permette di comparare in tempo reale le tariffe di tutte le compagnie aeree. Il servizio prende il nome di Google Flights e sta suscitando già non poche reazioni da parte della concorrenza: cosa che, come abbiamo già visto in altre situazioni, capita spesso quando la società californiana irrompe in un nuovo settore di mercato.
Già a partire dall’aprile dell’anno appena passato, infatti, Google aveva tentato incursioni nel mondo del turismo online con l’acquisizione della ITA Software, una compagnia di sviluppo di software per i viaggi, investendo una somma pari a 700 milioni di dollari; il secondo step è avvenuto a settembre scorso, quando Google, avvalendosi degli algoritmi di ricerca sviluppati da ITA, ha lanciato Google Flights, servizio al momento disponibile e attivo solamente per i voli che collegano le città degli Stati Uniti ma che, presto, verrà esteso a tutti gli altri paesi del mondo.
In realtà lo strumento, per quanto realmente utile, presenta molte delle caratteristiche già in uso in altri motori di ricerca del settore viaggi: si possono quindi cercare voli su di una specifica tratta in un dato giorno, ottenendo la comparazione delle tariffe tra le diverse compagnie aeree. Ma la particolarità di Google Flights consiste nella possibilità di utilizzare per la ricerca criteri differenti dalla destinazione: si può infatti cercare un volo basandosi anche sulla distanza da un determinato aeroporto in un determinato lasso di tempo, o anche sul budget a disposizione.
Un esempio? Mettiamo caso di cercare tutti i voli in partenza da Torino tra il 25 e il 30 gennaio, con una durata di non più di due ore ed un prezzo inferiore ai 300€ e il sistema restituirebbe solamente i risultati con queste caratteristiche: si tratta di una modalità di ricerca innovativa, che al momento non viene offerta da nessun altro sito di comparazione di prezzi dei voli.
Ma questa mossa ha fatto molto “arrabbiare” la concorrenza: reazione prevedibile dato che Google ha attuato questa manovra nel tentativo di addentrarsi in un settore di mercato che, secondo il Wall Street Journal, ha un giro di affari di circa 110 miliardi di dollari all’anno. Tutto questo non poteva suscitare polemiche da parte dei colossi del settore, quali Expedia, Orbitz Worldwide e Priceline.com che accusano Google di un vero e proprio conflitto di interessi: appare abbastanza ovvio che, nella SERP, si posizioneranno meglio i risultati di Google Flights a scapito di quelli degli altri operatori, che temono di perdere la percentuale di traffico che al momento gli deriva da Google (oscillante tra il 10 ed il 20%). Ma su questo i colossi del settore possono stare tranquilli: già ai tempi dell’acquisizione di ITA Software, Google ha avuto l’obbligo di garantire al Dipartimento di Giustizia degli USA che non sarebbe in alcun modo in alcun modo sui risultati di ricerca al fine di privilegiare le soluzioni proposte da Google Flights.
E’ un altro il problema vero con il quale la concorrenza si troverà a dover fare i conti, ovvero le commissioni; se, infatti, i concorrenti di Google Flights applicano una tariffa di 10$ per le prenotazioni via internet, l’applicazione di Google non prevede alcuna commissione, ma viene direttamente retribuita dalla compagnia aerea in base al traffico generato. Ma su questo la concorrenza non può farci nulla: si tratta di differenti strategie commerciali ampiamente legali.