Sono stati presentati il 16 febbraio, in occasione della BIT (Borsa Internazionale del Turismo) i dati relativi all’undicesima edizione dell’Osservatorio sul Business Travel (OBT) della rivista Turismo d’Affari.
La ricerca, condotta dal professore Andrea Guizzardi con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, ha analizzato la situazione del mercato del turismo d’affari in Italia durante lo scorso anno. Fulcro dell’indagine, dunque, sono i dati relativi al business travel, analizzato non solo da un punto di vista meramente statistico, ma anche gestionale, mediante intervista diretta ai responsabili della gestione dei viaggi.
Cos’è emerso da questa indagine? L’Osservatorio ha rilevato una crescita su base annua dello 0,6% dei viaggi d’affari delle imprese italiane. Il numero delle trasferte è salito a 30,9 milioni: un dato fortemente positivo, soprattutto se contestualizzato nel quadro economico italiano.
La crescita dei viaggi nazionali e di quelli internazionali si muove a velocità diverse: il mercato italiano registra una contrazione pari allo 0,7%, a cui corrisponde un mercato europeo in ripresa del 2,6% e un segmento intercontinentale con una crescita significativa del 9,3% (record del Giappone con + 65%). Le ragioni che sono alla base di questi dati sono svariate, a partire dall’importanza dell’export nel determinare le dinamiche di produzione delle imprese italiane, al buon andamento degli investimenti diretti delle aziende italiane all’estero e all’effetto depressivo che l’instabilità politica ed economica interna ha avuto sulle imprese che realizzano il fatturato sul mercatonazionale.
Il mezzo di trasporto che i business traveller hanno privilegiato nel 2011 per le loro trasferte è stato l’aereo, mentre il treno ad alta velocità, dopo un primo momento di grande crescita, sembra aver parzialmente esaurito l'”effetto novità”.
Cresce spesa per i viaggi d’affari nel 2011 del 4,8% raggiungendo quota 18,1 miliardi di euro. Anche in questo caso la componente internazionale fa da traino con un avanzamento pari al 7,2%, contro una crescita nazionale del 1,1%.
Ma per il 2012 quali sono le previsioni? Si attende un modesto rialzo e, come spiega il professor Guizzardi, saranno soprattutto i grandi consumatori di viaggi a prevedere una contrazione delle proprie spesse per le trasferte, ma l’anno nel complesso non dovrebbe essere negativo; tuttavia anche il futuro vedrà prevalere il mercato internazionale a scapito di quello nazionale.