Approvato l’emendamento voluto dal Decreto del Fare circa la liberalizzazione del Wi-Fi: grazie a questo emendamento, tutte le attività commerciali potranno mettere a diposizione dei propri clienti il Wi-Fi libero senza obbligo di identificazione degli utenti. Ristoranti, esercenti, negozi, hotel: in tutti questi luoghi si potrà navigare liberamente, a patto che il servizio del Wi-Fi non sia l’attività prevalente dell’esercizio stesso.
Con l’approvazione di questo emendamento, gli esercenti possono provvedere alla installazione di un hot spot e offrire il servizio senza la necessità di tracciare gli utenti, le connessioni effettuate, o di richiedere autorizzazioni in merito.
Ma facciamo un passo indietro.
A stabilire l’obbligo di identificazione degli utenti era stata la Legge Pisanu del luglio 2005, che inaugurò la stagione del “controllo della rete”: prorogata innumerevoli volte di anno in anno, la legge – unico esempio nel suo genere in tutta Europa – costringeva l’utente a presentare una fotocopia di un documento di identità per usare semplicemente una rete Wi-Fi pubblica. Nel 2010 grazie anche al contributo dello stesso Quintarelli, la Pisanu fu abolita, e il mercato delle connessioni senza fili è ripartito.
Un percorso lungo e tortuoso, dunque, quello che ha portato, alla liberalizzazione del wifi, a causa di una atavica diffidenza e sottovalutazione da parte delle istituzioni delle potenzialità insite nelle infrastrutture di rete, wireless e più in generale della banda larga.
Eppure, ancora tante ombre e dubbi normativi rimangono e spaventano gli esercizi commerciali e buona parte delle pubbliche amministrazioni. Oggi, nel nostro Paese, ci sono oltre 10 mila punti hot spot pubblici (soprattutto nelle città del nord e nelle città più grandi): questa mossa rimescola le carte in tavola e apre nuove potenzialità. Cosa succederà in Italia? Sarà più facile e più comune trovare punti di accesso nei negozi e ristoranti o – al contrario – faremo retro marcia sull’innovazione?
La liberalizzazione del wi-fi potrebbe comportare, per il nostro Paese, notevoli benefici, riducendo da un lato i costi per le imprese non più tenute a effettuare la registrazione degli utenti e dall’altro migliorando notevolmente la qualità dei serivizi offerti ai cittadini e ai turisti. Vi basti pensare a quanti stranieri e visitatori potrebbero, in Italia, sedersi comodamente a un bar e mettersi in contatto con tutto il mondo o semplicemente trovare informazioni su cosa visitare, dove mangiare, dove alloggiare e così via.
Ci rendiamo conto di cosa implica tutto ciò?
La diffusione sul territorio di questa risorsa tecnologica consentirà nel medio-lungo termine lo sviluppo di politiche di marketing d’avanguardia. Qualche esempio? Il cosiddetto ‘marketing di prossimità’: grazie al free wi-fi sarà ulteriormente potenziata la possibilità di essere raggiunti via smartphone, da promozioni commerciali, comunicazioni di eventi che si svolgono nell’area dove ci si trova, informazioni aggiuntive sulle offerte. Se “esserci” era importante fino a ieri, oggi lo è ancora di più! Guadagna tempo sulla concorrenza e gioca d’anticipo: scrivi senza impegno all’indirizzo info@lmlcompany.it per parlare e pianificare insieme a un esperto la tua rivoluzionaria strategia di marketing.