Link-Building-StrategyLink di qualità, tematici, provenienti da siti affidabili e ben conosciuti: questo è, in sostanza, il sogno di ogni webmaster e, più in generale, di tutti coloro che intendono aiutare il posizionamento del proprio sito.

Fare link building e link baiting, rastrellare link in modo più naturale possibile, rimangono infatti fra le tecniche migliori per posizionare i propri contenuti sui motori di ricerca: lo stesso Matt Cutts ha di recente affermato, con grande ironia, che “scrivere l’epitaffio dei link” è ancora troppo prematuro.

Ma ottenere tutto questo non è facile, non a caso infatti gli esperti SEO hanno, con il passare del tempo, adottato e diffuso tecniche di link building sempre più sofisticate e acute, tra le quali, una delle più recenti, consiste nell’utilizzare le infografiche per ottenere i link. Ne aveva già parlato l’esperto Hustin Briggs, in un post scritto sull’importante blog SEOmoz, in cui spiegava “how to built links with infographics”.

Ma perché questa strategia sembrerebbe funzionare? Lo spiega sempre Matt Cutts, in un’intervista rilasciata a Eric Enge. “Non sempre le persone si rendono conto cosa stanno linkando quando ripubblicano queste infografiche. Spesso il link punta ad un sito completamente fuori tema, a qualcuno che non intenderemmo sostenere. Succede che pubblicando l’infografica, e accettando di includere il link, non si bada a cosa si linka. E dal nostro punto di vista non è così che dovrebbe essere un link. […] E’ simile a quanto avviene con i widget. Non sarei sorpreso se a un certo punto, in futuro, iniziassimo a diminuire il valore di questi link. I link contenuti nelle infografiche sono spesso integrati in modo che le persone non se ne rendono conto, rispetto a quelli che invece forniscono un vero riconoscimento nei confronti del tuo sito.”

I link, quindi, non hanno esaurito (per ora, il futuro è un’incognita) il loro ciclo di vita e la loro rilevanza nel posizionamento: sicuramente, a seguito degli ultimi update di Google, hanno assunto grande importanza anche i social. Come tutti ormai stiamo notando, i contenuti che ricevono apprezzamenti sociali su Facebook, Twitter e Google+ risultano spesso ben posizionati sui motori di ricerca. C’è, dunque, la percezione che “Tutto andrà nei social” o che “I link sono assolutamente obsoleti” come dice Matt Cutts, ma è sicuramente prematuro giungere a questa conclusione.

Il valore delle azioni eseguite sui social sostituirà gradatamente i link. Ma ciò non avverrà in tempi brevi: Google dovrà prima trovare il modo di estrarre dai social la stessa mole di dati che riesce a tirar fuori dai link, e ad oggi è impossibile. Infatti può controllare appieno solo quanto gira intorno al bottoncino +1, mentre il grafo di like, retweet e di tutti gli altri apprezzamenti sociali è opaco agli occhi del motore di ricerca. Che dovrà dunque “accontentarsi” dai cari e vecchi link per ancora parecchio tempo.

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