Una nuova piattaforma sociale di condivisione è stata recentemente lanciata dai fondatori di Twitter, Evan Williams e Blitz Stone. Apparentemente il social network neonato, che prende il nome di Medium, non ha apportato sostanziali elementi innovativi rispetto ai più noti “fratelli maggiori”, Facebook e Pinterest.
A fare da garante di questa novità nel mare magnum della rete dovrebbe essere la firma di Evan Williams e Blitz Stone, celebri in tutto il mondo per aver creato il sito di microblogging cinguettante ed altri successi come la piattaforma Blogger ma i successi trascorsi potrebbero non essere sufficienti pergarantire la popolarità di questa new entry. Il servizio attualmente funziona solo ad inviti, anche se è possibile navigare già al suo interno senza però poter postare, ma ad un primo sguardo la nuova piattaforma sembra riprendere gli elementi di successo degli altri social network senza introdurre alcuna novità di rilievo.
Punto focale della nuova piattaforma sono foto e immagini con la possibilità di raccoglierle in album tematici (impossibile non notare la somiglianza con Pinterest) oltre a poter assegnare un “like” che in questo caso corrisponde al pulsante “Love it” e condividere (in futuro) il tutto anche su Twitter. Insomma, a meno di innovazioni introdotte successivamente, Medium si candida a diventare l’ennesimo clone dei social network di cui ormai la rete è piena, nonostante la sua genesi porti la firma di due innovatori come Williams e Blitz.
E di Medium parlano i due creatori in un lungo post pubblicato alcuni giorni fa, nel quale Williams e Blitz spiegano in che modo il nuovo social network dovrebbe svolgere un ruolo importante nell’arricchire l’utilizzo spartano di Twitter, il tutto però con metodi e linguaggi visti e rivisti, una politica che nel settore si è mostrata improduttiva, come ha ampiamente dimostrato l’enorme difficoltà di decollo che ha caratterizzato e ancora caratterizza Google +, nonostante vanti alle sue spalle l’enorme know how di Mountain View.
E, forse, il vero punto debole di Medium è proprio la mancanza di originalità e di peculiarità tutte sue, caratteristica sempre più apprezzata dagli utenti del web. Il segreto è stato quello di introdurre nuove forme di aggregazione e socializzazione e non riportare vecchi schemi e logiche già affermate offrendo il tutto in un semplice restyling grafico. Si tratta però di valutazione relative a quanto per ora mostrato dal nuovo social network, senza escludere la possibilità che in un secondo momento la piattaforma possa munirsi di quella originalità che sembra mancare e riesca quindi a conquistare la sua schiera di utenti. Ce la farà Medium in questa impresa?