Eye-Tracking-StudiUn recente studio di EyeTrackShop ha dimostrato quanta differenza abbia il posizionamento dei banner e gli elementi in essi contenuti, primi tra tutti i visi umani. Gli elementi che determinano la validità di un banner pubblicitario sono numerosi e variano in base a tanti parametri.

Le differenze sono tantissime: lo sapevate, per esempio, che gli uomini e le donne, di fronte ai banner pubblicitari, hanno tempi e reazioni diversi? E’ stato dimostrato, infatti, tramite un’indagine che ha coinvolto un campione di 50 donne e 50 uomini, che di fronte a una pubblicità contenente un’immagine femminile, gli elementi sui quali ci si sofferma sono diversi. Ma non saltate subito a conclusioni affrettate! Le pubblicità che sono state mostrate erano tre, una di H&M (con una ragazza in costume da bagno), una di Reebok (con una ragazza nuda di spalle) e una di SAAB (riguardante il modello 9-5). Ecco cos’è emerso:

  • gli uomini osservano il viso femminile molto più a lungo delle donne, ed è il primo elemento a cui guardano;
  • nella pubblicità H&M, le donne hanno osservato il torso della modella prima di guardare il viso;
  • l’uso della modella nuda per vendere scarpe femminili è risultato vincente: tutte le donne hanno osservato le scarpe e hanno speso almeno 1 secondo e mezzo su di esse.

Nel tentativo di rendere i banner ben visibili ed efficaci, gli studi di eyetracking si sono rivolti anche al posizionamento di essi nella pagina: la maggior parte dei siti web editoriali include un banner rettangolare (solitamente un leaderboard 728×90) in alto e uno più o meno quadrato (un medium rectangle 300×250) appena sotto, sulla spalla di destra.

Si tratta, senza dubbio, di due formati e di due posizioni che ottengono una discreta visibilità, il leaderboard l’81%, mentre il medium rectangle il 74%. Al contrario, lo studio conferma le pessime performance dei banner below the fold: solo il 33% degli utenti visualizza il banner posizionato “sotto la piega” della pagina.

Ma cosa inserire nel banner? Lo studio è chiarissimo in merito: i visi umani hanno attirato il 100% degli sguardi degli utenti, mentre i banner contenenti annunci testuali solo l’80%. Inserire visi umani negli annunci pubblicitari, quindi, rimane una scelta vincente, anche alla luce delle percentuali di click e conversioni.

Naturalmente anche i testi sono importanti nell’economia generale del banner, a partire dal titolo che deve essere ben visibile e pertinente con il reale messaggio dell’annuncio; da non sottovalutare anche il “Call to action”, indispensabile affinché l’annuncio funzioni bene; frasi come ad esempio “Cliccare qui per vedere le offerte speciali”: è molto importante per stimolare un’azione dell’utente.

Cercate, nei testi, di essere comunque concisi ed evitare lunghi e noiosi elenchi: gettare troppa carne sul fuoco può confondere l’utente rischiando quindi di perderlo completamente. Invece di elencare tutte le varianti di un prodotto, pensate di scrivere “Tutte le misure e gli stili sono in vendita”. E‘ più attraente e l’utente riuscirà a capire più velocemente. Se invece ritenete utile elencare tutti i prodotti allora valutate la possibilità di usare più annunci all’interno della stessa campagna.

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