E’ questa la sfida che la Federazione degli Operatori Web intende proporre al nuovo Governo: ridurre l’Iva gli e-book e ribassare dal 21% al 10% per quella sulle transazioni di e-commerce. Sono questi i due punti chiave della proposta che Fedoweb e Confindustria Intellect, nuovi modelli di business e maggiore ritorno per gli investitori, in particolare per coloro che intendono investire nell’informazione e nei contenuti web.
La proposta nasce dall’intento di salvaguardare e tutelare tutti coloro che investono per garantire la qualità dell’informazione: “Gli editori e gli operatori web continuano a effettuare importanti investimenti per garantire la qualità dell’informazione fattore di grande rilievo per la crescita culturale, sociale e democratica dei Paesi come la qualità di musica, film, video – spiegano le associazioni che si sono confrontate all’evento Digital Frontrunners, l’evento tenutosi il 26 febbraio – Secondo stime Ue questi contenuti hanno generato 6,7 milioni di posti di lavoro in Europa da parte di grandi aziende globali europee ma anche di molte piccole e medie imprese”.
Nel corso dell’evento Digital Frontrunners, Fedoweb, in collaborazione con Confindustria Intellect, ha chiamato a un serrato confronto i principali esperti, aziende e istituzioni in merito alle opportunità e sfide che il web offre ai publisher e agli operatori digitali. “Internet offre pertanto nuove opportunità per chi crea e investe nei contenuti che devono però essere ripagati per gli investimenti effettuati spiegano – Occorre dunque individuare nuovi accordi, contrattuali e legislativi, per nuovi modelli di uso e distribuzione dei contenuti che riguardano piattaforme distributive quali Google, iTunes, Youtube, o Spotify”.
Tematiche imprescindibili se si vuole superare il gap esistente tra il nostro Paese e altre potenze mondiali. A maggior ragione le due proposte avanzate da Fedoweb sembrano importanti e contingenti in un momento “storico” in cui l’online raggiunge quasi l’80% degli italiani, con oltre 34 milioni di persone che accedono al web da qualsiasi luogo. “In quattro anni l’audience online nel giorno medio è cresciuta del 49%, con 14 milioni di persone che abitualmente fanno uso del mezzo – ricorda Enrico Gasperini, Presidente Audiweb – Cresce la presenza dei giovani (+48% in quattro anni per i 12-15enni e +25% per i 16-34enni), delle donne (+60%) e di tutti quei segmenti che una volta erano esclusivamente “televisivi” (+80% delle casalinghe, ad esempio). Negli ultimi due anni l’attenzione si è spostata verso i siti dedicati alle communities e al social networking (+15,6%), ai contenuti video (+22,4%), alle news online (+19,4%), ai siti di intrattenimento (+20,3%) e all’e-commerce (+15,3%), con un ruolo molto importante giocato dai social network nella fruizione indiretta delle notizie. Internet oggi è alla portata di tutti e diventa un mezzo che acquista la stessa dignità e lo stesso fascino della televisione. Diventa un mezzo che impone nuovi modelli di business e nuovi format in grado di far fronte a nuove dinamiche di consumo trasversali e multicanale, oltre che a un pubblico più “complesso”, capace di intervenire sulla natura e sulla diffusione dei contenuti. Per Audiweb, in particolare, è fondamentale seguire l’evoluzione della rete, offrendo al mercato un sistema di metriche condivise con cui misurare e comprendere il mezzo.”