Per ottenere la massima efficacia, gli annunci pubblicitari devono raggiungere i potenziali acquirenti al momento opportuno; tuttavia diventa sempre più complesso determinare con esattezza le tempistiche giuste in un mondo sempre più “social” e “mobile”. In aiuto dei marketers vengono sofisticati tools d’analisi che forniscono metriche in grado di svelare non solo quali siano gli annunci più appetibili per gli utenti, ma anche quale sia il momento migliore per inviarli.
Ha aperto il dibattito circa gli orari più idonei per fare advertising il campo dell’email marketing, intorno al quale da lungo tempo si discute per cercare di capire quale momento del giorno sia migliore nell’apertura della mail e quale abbia il click through rete più alto. In altre parole, un messaggio di email marketing inviato il lunedì mattina presto sarà meglio di uno aperto mercoledì o venerdì nel tardo pomeriggio? E ancora, qual è il momento migliore per inviare un tweet o postare qualcosa su Facebook? L’introduzione del mobile ha reso ancora più complessa la questione.
Che cosa abbiamo imparato dai tablet
L’avvento relativamente recente dei tablet ha reso ancora più contingente la questione temporale per l’invio di mail e la pubblicazione di post. C’è un picco ben documentato nell’utilizzo dei tablet nelle ore serali, come ha notto Carla Pschke, direttore del compartimento d’innovazione mobile presso Engauge.
“Per prima cosa, gli utenti sono maggiormente ricettivi nei confronti degli annunci pubblicitari su tablet rispetto a quelli su smartphone; questa potrebbe essere la chiave di volta per targhettizzare gli annunci su tablet durante le ore serali, quando l’uso di tali dispositivi raggiunge il suo picco massimo”.
Mobile Advertising: alcune Regole
1. Considerare il modo in cui gli utenti utilizzano i propri dispositivi.
“Gli annunci su mobile devono apparire al momento giusto durante l’uso di un app; gli annunci ben integrati al contenuto di un’applicazione che lavorano in sincronia insieme al flusso naturale della user-experience funzionano meglio”, spiega Bill Clifford, capo ufficio e cofondatore di SessionM.
2. Sapere dov’è localizzato il vostro audience.
La geolocalizzazione deve essere tenuta in considerazione perché ciò che caratterizza un dispositivo mobile è proprio la possibilità di portarlo con noi e di integrarlo alle nostre abitudini; conoscendo la posizione e gli orari degli utenti possiamo targettizzare meglio l’offerta da proporre.
3. Non avanzare ipotesi azzardate.
Gli utenti si approcciano ai contenuti in modo diverso sui dispositivi mobile e non tutti i dispositivi mobile sono fatti allo stesso modo; i brand, dunque, hanno bisogno di sfruttare i dati analitici da qualsiasi rete utilizzata per determinare i click-through rates e capire quali tempistiche funzionino meglio. Per questo la cosa migliore è analizzare i dati e fare continui test variando di volta in volta il testo dell’inserzione per capire quale mix funzioni meglio.
Gli inserzionisti devono, dunque, avere un occhio attento sulle tempistiche, soprattutto adesso che gli utenti stanno rivolgendosi sempre più a smartphone e tablet; non si tratta soltanto di determinare quale sia il momento migliore per bersagliare un utente con un coupon o un annuncio; è anche importante modellare le offerte in base ai gusti e alla “forma mentis” dell’utente.