Dagli esordi a oggi, il successo di Rakuten – uno dei più grandi portali di e-commerce al mondo – rappresenta un case study emblematico nell’ambito del commercio online e non solo: dagli e-store alle aste online, dai servizi bancari alla prenotazione di viaggi, ora il gigante giapponese Rakuten vuole riuscire a imporre il proprio marchio anche nel settore della telefonia VoIP e della vendita di contenuti digitali.

Partito in Giappone con sei dipendenti e tredici rivenditori nel 1997, Rakuten conta oggi decine di ramificazioni in tutti continenti, con sussidiarie nel Regno Unito (Play.com), Francia (PriceMinister), Germania (Tradoria, ora Rakuten Germany), Brasile (Ikeda, ora Rakuten Brasile), Spagna (Wuaki.tv) e Stati Uniti (Buy.com).

Nonostante i primi difficili anni, l’idea di Hiroshi Mikitani (che tutt’oggi ricopre il ruolo di Chief Executive dell’azienda) fu ben presto accolta dal ricettivo popolo giapponese, che iniziò ad acquistare in modo massiccio dal portale differenti e numerose tipologie di merci, decretando il successo di Rakuten prima in patria e successivamente all’estero.

Il passaggio al XI secolo segna per il gigante nipponico un ulteriore consolidamento sia in patria che nel sud-est asiatico e l’estensione a nuovi ambiti, quali la prenotazione di viaggi (Rakuten Travel) e la vendita di libri (Rakuten Bookshop). Il colosso supera il miliardo di yen di fatturato e può iniziare a programmare la propria espansione negli altri continenti.

Dal 2005 cominciano le prime grandi acquisizioni estere, a partire da Linkshare (prontamente rinominata Rakuten Linkshare), start-up con base a New York attiva nel settore del marketing e della promozione delle vendite online. Seguono poi la francese PriceMinister (acquistata per 200 milioni di dollari circa), seguita da Buy.com (250 milioni di dollari circa) e la definizione della joint-venture con il motore di ricerca cinese Baidu. Infine il colosso ingloba Ikeda (Brasile), Tradoria (Germania) e Play.com (Regno Unito).

Placata la smania di acquisizioni, recentemente Rakuten ha messo in atto una politica “strategica” incentrata su obiettivi mirati: nel 2012, un investimento di circa 100 milioni di dollari, entra nel capitale di Pinterest, mentre nel gennaio 2012 vengono definite le trattative (anche se concluse più in là con il tempo) con la canadese Kobo.

Freschissima la notizia di un ulteriore passo del portale giapponese: il 13 marzo 2014, circa dieci giorni fa, è stata ufficializzata la notizia del definizione dell’acquisto di Viber per la cifra di 900 milioni di dollari. Viber è una delle piattaforme più diffuse di comunicazione per dispositivi mobili e non, diretta concorrente di servizi come WhatsApp, Line, WeChat ma anche Skype per le chiamate Voip, quelle che si avvalgono della rete.

Viber conta – secondo alcuni dati diffusi dalla società stessa – circa 300 milioni di utenti registrati al mondo: l’acquisizione potrebbe dunque consentirle di espugnare nuovi mercati con un’offerta online multipla da abbinare alle esistenti piattaforme finanziaria e commerciale.

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