Domenica 13 settembre 2009, all’età di 45 anni è improvvisamente scomparso Paolo Geymonat, fondatore di Bakeca.it.

Grazie all’amico Mario Montalcini , con cui discutevamo delle persone che hanno lasciato il segno nell’ambito nel settore internet, ho avuto modo di leggere il libro, curato da Sergio Chiarla, edizioni Etimpresa, che oggi recensisco e che racconta la storia di Paolo Geymonat, che avevo avuto modo di conoscere a metà degli anni 2000, operando entrambi  nel settore  internet torinese.

Il libro costituisce l’omaggio di gli ha voluto bene ed ha collaborato con Lui, e racconta in presa diretta la storia della nascita di Bakeca.it, con il fitto carteggio di mail, tra il Geymonat ed i suoi collaboratori ed amici, trascritte direttamente dal pc del Geymonat, senza filtri e modifiche.

Il libro segue l’evoluzione di Bakeca, dal momento in cui è stata pensata, alla nascita, allo sviluppo ed ai problemi incontrati nel corso della sua esistenza. Il modello di ispirazione è Craigslist, portale americano di annunci di ogni tipo. Nelle mail che si susseguono viene delineata tutta la strategia per occupare un segmento di mercato ancora vergine in Italia, quello degli annunci. Dalla registrazione del dominio Bakeca.it, con K, fino alla pianificazione pubblicitaria, dal scuolabus americano al primo annuncio. La start-up aveva un budget di 30.000 euro.

Torinese, ma nato a Parigi, Paolo era nipote del grande filosofo Ludovico Geymonat, tra i maggiori pensatori del 900.

La curiosità, creatività e genialità hanno accompagnato l’avventura imprenditoriale di Paolo e del gruppo di persone che hanno dato vita a Bakeca. Ma il libro, avvincente per le trame dei vari personaggi che contribuiscono alla creazione di Bakeca.it rappresenta anche il testamento morale di Paolo Geymonat, persona poliedrica, che ha saputo essere dura quanto determinata.

” Per riuscire nei propri progetti bisogna avere fame e osare, osare sempre!” è la frase che campeggia sulla prima pagina del libro. Visionario, Geymonat disserta di privacy, sull’opportunità di individuare il giusto mix tra mezzi pubblicitari, del potere di Google, delle regole e leggi necessarie per tutelare internet.

Il libro si conclude con un capitolo intitolato: “Io amo Internet”, un inno alla libertà ed alla tutela delle aziende nel settore Media. “Chiedo che siano studiate le Leggi da esperti del settore, nazionali ed internazionali. Esperti che non vivano conflitti di interessi, esperti che abbiano a cuore lo sviluppo dell’Internet e che amino internet come lo amiamo noi.”

Un libro e dei pensieri sempre attuali.

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