Secondo i dati di e-commerce Europe anche nel 2019 l’ecommerce ha registrato importanti tassi di crescita (circa 14%), superiori a quelli dell’anno precedente (11%). In questo contesto aumentano sensibilmente le vendite derivate dalle aziende che si occupano di e-commerce internazionale. Le previsioni di Forrester stimano che entro il 2022, nel mercato europeo, 1 transazione su 5 sarà rappresentata da acquisti transfrontalieri, con un’incidenza delle vendite statunitensi ci circa $ 630 miliardi.
Le potenzialità di un e-commerce internazionale sono infatti enormi ma, ad oggi, le aziende riscontrano ancora molte difficoltà a vendere oltre confine.
Chris Maule, Managing Director di Venditan, società inglese specializzata in vendite online, una volta ha affermato che per avere successo con un e-commerce internazionale servono due cose: budget ma soprattutto pazienza.
Come realizzare un ecommerce per vendere all’estero?
In parte è vero ma ci sono anche altri modi per pianificare al meglio una strategia di vendita online all’estero.
1.Il prezzo
Il primo passo è analizzare i tuoi prezzi rispetto a quelli presenti sul mercato estero di riferimento.
Bisognerà quindi adeguarli al paese di destinazione, elaborando un nuovo listino prezzi.
Dovrai svolgere un’analisi di mercato, proprio come avevi fatto prima di iniziare a vendere sul territorio nazionale. Lo scopo è stilare un tariffario che, pur tenendo conto delle logiche del marketing, sia in linea con quello proposto dai competitor .
2.Spedizione di prima classe
Un elemento chiave in tutti gli e-commerce e ovviamente anche nell’e-commerce internazionale riguarda le spedizioni. Più sono rapide e poco costose, più incentivano la fidelizzazione del cliente.
Prima di realizzare un ecommerce che venda all’estero coinvolgi i tuoi attuali fornitori. Chiedi loro quali piani tariffari prevedono per le spedizioni estere e se sono in grado di rispondere al meglio alle tue esigenze.
Dovrai cercare di bilanciare i costi di consegna in modo da garantire ai tuoi clienti la migliore esperienza utente.
Sul sito e-commerce dovrai inoltre specificare in maniera dettagliata i prezzi applicati per ogni singolo Paese, sulla base del peso e delle dimensioni della merce da spedire.
Ci saranno Paesi in cui non effettuerai spedizioni: non dimenticarti quindi di stilare la blacklist degli stati in cui non consegnerai.
Stai pensando alle spedizioni gratuite? Certo, sono un ottimo incentivo per evitare l’abbandono dei carrelli, ma attenzione: prima di promettere consegne a costo zero valuta bene i tuoi margini!
3. Sistemi di pagamento
Se contassimo i sistemi di pagamento online presenti nel mondo arriveremo a circa 250 tipologie differenti, tra carte di credito, di debito, portafogli digitali e soluzioni di addebito diretto. In un e-commerce internazionale è quindi impensabile poterle proporre tutte.
Ancora una volta dovrai studiare ogni singolo mercato e restringere sensibilmente le possibili modalità di pagamento. Ad esempio, con Visa, Mastercard, AMEX e PayPal, coprirai una vastissima area. Se però vuoi vendere in Cina dovrai preferire AliPay e UnionPay. In Germania potrai affidarti a GiroPay ed ELV mentre in altre zone d’Europa a soluzioni come GiroPay, SoFort o iDeal.

4. Fatti trovare, fatti seguire
Approdare su un nuovo mercato significa trovarsi a competere con aziende già affermate e conosciute. Dovrai quindi lavorare per ottenere visibilità, facendoti conoscere piano piano.
Diventa allora fondamentale investire sulla SEO, ottimizzando il tuo sito in modo che compaia nei primi risultati della SERP. Stessa importanza anche per i social network: dovrai essere presente sui social più seguiti nel tuo mercato di riferimento e lavorare alla tua fanbase, cercando di aumentare sempre più l’engagement e la visibilità delle tue pagine.
In entrambi i casi, sia per la SEO, sia per i social, si tratta di strategie che richiedono tempo per generare ROI. Insomma, ci va pazienza, come abbiamo visto in precedenza.
5.La traduzione dei testi
Veniamo ad un aspetto talvolta sottovalutato: la traduzione dei testi.
In Europa ci sono aree, come i Paesi Bassi, in cui la maggior parte della popolazione parla inglese. Viene allora da chiedersi: perché tradurre il sito in varie lingue? Basta tradurlo in inglese.
Sbagliato! In realtà, come riportato da una ricerca della Commissione Europea, 9 europei su 10 affermano di preferire fare acquisti nei siti nella loro lingua.
Ecco quindi che la traduzione in lingua locale diventa determinante per vincere la concorrenza.
A questo punto si può incorrere però in un secondo errore: affidarsi ai traduttori automatici. È sicuramente un’opzione economica e quindi allettante, ma penalizza sensibilmente i tassi di conversione. Un e-commerce internazionale tradotto malamente trasmette poca credibilità e fiducia e difficilmente sarà usato per acquisti online.
Scegli quindi sempre ad un traduttore professionista, meglio ancora se madrelingua.
6.Affidati ad un esperto ecommerce
Conquistare il mercato estero richiede impegno e perseveranza ma non è una missione impossibile. È importante però affidarsi a un professionista esperto in e-commerce internazionale, che conosca il settore e sappia guidarti nella maniera corretta, sulla base del Paese in cui decidi di investire. Ogni realtà è diversa ma una figura esperta saprà sicuramente consigliarti al meglio e aiutarti a trasformare la tua attività in un e-commerce internazionale di successo.