Siti-Web-MobileDue anni fa, a novembre 2010, Chitika effettuava un’interessante studio relativo alla versione mobile dei siti web: era risultato che, nonostante il traffico mobile stesse crescendo, solo il 3,54% del primo milione di domini web (tratto dalla classifica di Alexa) aveva allora un sito web dedicato a chi vi accedeva via mobile.

Il che significa che più del 96% dei siti internet non erano concepiti per gli utenti che vi accedevano tramite smartphone: questi ultimi, dunque, approdavano su una versione “desktop” del sito web, che rendeva molto faticosa la navigazione.

Oggi, a distanza di due anni, non si fa altro che parlare del boom del mobile: ma cos’è realmente cambiato da questo punto di vista e che miglioramenti sono stati effettuati in questa direzione?

Nella sostanza, è cambiato ben poco. Come riportato su Search Engine Land, negli USA – e non solo – la percentuale di accessi via mobile si sta avvicinando alla doppia cifra: StatCounter segna circa il 9%, e anche Quantcast è sulla stessa falsariga.

Secondo una ricerca Mongoose di quest’anno, però, su un campione di circa 882.000 siti web solo 79.133 ha una versione mobile sullo stesso URL – o un redirect verso un URL dedicato – numero che scende a 76.241 quando l’accesso avviene tramite un feature phone.

Eppure gli m-site, ovvero i siti web fatti apposta per dispositivi mobili, risultano addirittura preferiti alle app quando si tratta di comparare prezzi, leggere recensioni e fare acquisti. Le apps sono divertenti e utili, ma molti utenti preferiscono comunque i siti mobile per “fare shopping”. Per diverse ragioni:

  • gli utenti preferiscono i siti mobile alle applicazioni per la ricerca dei prezzi
  • per leggere recensioni riguardanti i prodotti
  • per acquistare.

Secondo i dati raccolti da Google nella sua iniziativa denominata GoMo, fornire una cattiva mobile experience può addirittura far perdere clienti:

  • il 57% non consiglia di mettere in piedi un’attività con un sito mobile fatto male;
  • il 40% è passato al sito di un competitor dopo una cattiva “user experience” su sito mobile;
  • il 23% dice di “aver lanciato maledizioni” allo smartphone trovandosi davanti un sito non funzionante.

E a quanti di noi non è successa una di queste tre situazioni?

Tra gli esperti del settore, ancora qualche perplessità sui reali vantaggi dell’era mobile: un editore è ben consapevole di quanto gli rende una singola pagina web. Sa quante e quali posizioni pubblicitarie poter vendere, e nel corso del tempo sono nati nuovi formati – un po’ invasivi ma molto remunerativi – per massimizzare le revenue. Invece, cosa succede sulla versione mobile del sito? Qui a disposizione abbiamo solo un banner, a testa o a coda della pagina: la monetizzazione, dunque, è molto più bassa. Inoltre, gli utenti che accedono a Internet da smartphone, si “comportano” diversamente rispetto agli utenti che si connettono tramite PC: la lettura di notizie è limitata a cose molto brevi e concise, stile SMS (le cosiddette snack news); pare infatti che solo il 5% delle sessioni via mobile sia dedicato alle news, contro il 22% del tempo che va ai social e addirittura il 52% al gioco.

Come fare? Bisogna cercare di rendere il proprio sito veramente adatto al mobile, differenziandolo molto dalla versione desktop. Notizie concise, realmente utili, nelle quali l’utente possa trovare in pochi click quello che sta cercando: fate in modo che l’utente abbia la necessità di tornare sul vostro m-site più e più volte nel corso delle 24 ore, da luoghi diversi e con dispositivi diversi.

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