Social-DiscoveryVi ricordate il Location Based Social Network? Nonostante non sia passato molto tempo, è già “roba vecchia”: da qualche mese, infatti, la parola d’ordine è “Social Discovery”, l’evoluzione naturale di quel fenomeno. Gowalla è praticamente in disuso, mentre Foursquare continua a essere utilizzato, ma la tecnologia, come una ruota sempre in movimento, non smette di stupirci: ne è la riprova il SXSW, il South by Southwest, una fiera tecnologica che si tiene ad Austin, in Texas, nel corso della quale sono emerse alcune delle app più calde del momento.

La loro peculiarità non è quella di incentrarsi sul check-in, ma quella di rendere possibile la conoscenza con nuove persone o approfondire il rapporto con amici di amici tramite semplici applicazioni disponibili per iPhone e Android.Gli “albori” di questo fenomeno sono riconducibili – anche se non riconosciuti – a una startup di nome Color, che nel marzo 2011 annunciò di aver raccolto la cifra pazzesca di 41 milioni di dollari, con l’obiettivo di lanciare un’app per iPhone e Android dove le connessioni fra persone si stabilivano dinamicamente, al volo, solo per il fatto di essere a qualche metro di distanza l’uno dall’altro.

Gli attori emergenti in questo scenario portano i nomi di Highlight (probabilmente l’app che ha ricevuto maggior copertura mediatica), Banjo, Sonar e Glancee (quest’ultima startup, nata dalla mente italiana di Andrea Vaccari, è stata di recente acquisita e “sciolta” all’interno di Facebook).

Che questi nomi vi dicano o meno qualcosa, essi sono accomunati da tre fondamentali caratteristiche:
1. Si basano sulla geolocalizzazione dell’utente, oggi resa possibile dalla grande diffusione degli smartphone;
2. Ricercano contatti vicini all’utente, non sono geograficamente ma anche nei gusti, negli interessi, nelle amicizie;
3. Creano una connessione reale invece che virtuale tra gli utenti.

Per fare ciò, si appoggiano su social network già esistenti, Facebook in primis, grazie ai quali riescono a tracciare e “conoscere” il profilo degli utenti.Ecco perché Facebook aveva inizialmente acquisito Glancee, trasformandolo in una funzione inizialmente chiamata “Friendshake” e in seguito rinominata “Find Friends Nearby”. Poche ore dopo il lancio, non si sa esattamente il perché, la nuova funzione è stata soppressa, forse per via di una causa legale prospettata da Friendthem per plagio, o forse per problemi legati alla privacy: proiettare un “Trova amici nelle vicinanze” su un pubblico di circa 500 milioni di utenti mobili, potrebbe causare a Facebook qualche grosso grattacapo giudiziario.

Greg Tseng, co-fondatore di Tagged, in una piccola dichiarazione ha voluto esaltare l’utilità dei social discovery, affermando che: “Mentre i social network sono utili a mantenere le relazioni esistenti, i social discovery servono per scoprirne di nuove”. Dunque questa nuova e rivoluzionaria tecnologia, allacciandosi ai profili di Facebook, Twitter e altri famosi social network, ci farà dire addio a delusioni per mancanza di compatibilità e buongiorno alla piacevole compagnia di persone con interessi affini ai nostri. Almeno in teoria. Nella pratica, queste funzionalità stanno suscitando anche aspre critiche, perché troppo invasive e lesive della privacy.

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