Se sei un imprenditore o un aspirante tale, ma anche un giovane che si affaccia al mondo dell’ecommerce per la prima volta e hai deciso che è giunto il momento di lanciarti in quest’avventura, di certo ti sarai reso conto che cercare un software per l’eCommerce è un’impresa piuttosto ardua.
Switchi tra siti eCommerce a costo ridottissimo, tra offerte a canone mensile fisso, promozioni “all inclusive” che ti propongono anche la grafica e l’allestimento del sito: in una parola, il caos regna sovrano. Un occhio non proprio espertissimo in quest’ambito può far fatica a individuare, senza l’adeguata consulenza ecommerce, la soluzione più rispondente alle proprie esigenze.
Partiamo, quindi, dalle prime utili distinzioni che suddividono l’immensa offerta di piattaforme ecommerce in due grandi aree
1)i software per l’ecommerce closed source
2)i software per l’ecommerce open source
Tirando le somme, la differenza sostanziale consiste nella possibilità di leggere il codice sorgente del programma: se il software è “open”, potrete farlo, se è closed, no. Detta in questi termini, la scelta ricadrebbe ovviamente su un software open source, ma la cosa migliore è analizzare tutte le possibilità, con i pro e i contro che le caratterizzano.
1) I software closed source, dunque, sono caratterizzate dall’indisponibilità del codice sorgente, il che rende la gestione del tuo negozio vincolata a chi ti fornisce il software. Questa tipologia di software va ulteriormente articolata in:
– Piattaforme di erogazione, soluzione che mette a disposizione dell’utente sia l’hosting che il software ecommerce; pochi minuti dopo l’iscrizione ti sarà possibile cominciare la personalizzazione del tuo sito e il riempimento del catalogo con i prodotti. Questa soluzione ha sicuramente dalla sua:
– velocità di attivazione
– facilità d’utilizzo
– basso investimento iniziale
Allo stesso tempo, però:
– la personalizzazione è limitata
– nessuno può accedere al codice sorgente
– l’ottimizzazione in ottica SEO lascia a desiderare
– non sono disponibili estensioni sviluppate da altri programmatori.
Piattaforme in licenza: si tratta di un metodo più “classico” che consiste nell’affidarsi a una webagency che si dedichi alla realizzazione di siti ecommerce in base alle tue esigenze. Solitamente le webagency hanno un proprio CMS che personalizzano in base al cliente. Se vi rivolgete a qualcuno che ha esperienza nel settore, questa soluzione vi permette di ottenere un ottimo risultato “cucito” su misura per voi. Naturalmente, anche in questo caso ci possono essere dei contro, in particolare se non siete soddisfatti della webagency che avete scelto. Per questo motivo è opportuno documentarsi e chiedere informazioni e prove tangibili prima di sottoscrivere un accordo.
2) Software open source: sono le più usate perché permettono di leggere il codice del sito e di modificarlo in base alle necessità. Inoltre, spesso è prevista la possibilità di espandere il software con le estensioni e plugin sviluppati da altri programmatori. Insomma, le possibilità sono illimitate e i miglioramenti incessanti: se quindi scegli una società per la realizzazione del tuo ecommerce e in un secondo momento non sei soddisfatto e decidi di cambiare, puoi tranquillamente farlo senza dover ricominciare dal principio. Quindi, questa soluzione ha dalla sua pregi come flessibilità e libertà, ma può essere “viziato” da un’errata previsione delle proprie scelte e conseguente scelta sbagliata del proprio software. Quindi, come in ogni caso, il primo passo da compiere è quello dell’informazione.